'L'informazione è il fondamento della democrazia'. Lo scrive il Presidente Mattarella ricordando l'assassinio di Casalegno.

Il Presidente della Repubblica ha ricordato il sacrificio di Carlo Casalegno, a quarant’anni dal suo omicidio. “Uccidere un giornalista distrugge la democrazia”, ha scritto Mattarella in una lettera inviata in occasione del convegno promosso a Torino dall'Università e dall'Ordine dei giornalisti per commemorare il vicedirettore della Stampa ucciso dalle Brigate Rosse.

"Carlo Casalegno moriva quarant'anni fa, primo giornalista ucciso dai terroristi nella stagione tragica degli anni di piombo. L'allora vice direttore della Stampa fu vittima di un'esecuzione decisa da chi attraverso l'eliminazione fisica voleva minare alle fondamenta la società democratica. Con l'attentato del 16 novembre del 1977 i giornalisti entrarono nell'elenco delle vittime del terrorismo politico. Pochi mesi prima era sopravvissuto a questa sorte Indro Montanelli, anch'egli oggetto a Milano di un agguato delle brigate rosse. Pochi anni dopo nel capoluogo lombardo verrà assassinato Walter Tobagi"

"Sui valori di libertà e autonomia del giornalismo si misura la qualità della società democratica», scrive ancora il Capo dello Stato per cui quella di Casalegno è «una lezione e un sacrificio che valgono come monito che interroga la società nella sua capacità di riconoscere la libertà di informazione come fondamento della società democratica".

Ultima modifica: Ven 17 Nov 2017