Per molti italiani non è facile riconoscere le fake news. Lo dimostra un nuovo sondaggio.

Un nuovo sondaggio dimostra che la capacità di riconoscere le ‘fake news’ non è così diffusa come si potrebbe pensare. Era già emerso nel 14° Rapporto Censis-Ucsi, adesso viene fuori anche dal campioneI sondato dall'Istituto Eumetra Monterosa di Milano, che ha intervistato persone con più di 17 anni di età, ed escludendo poi coloro che non navigano.

La maggioranza dichiara di non essersi più di tanto imbattuta in «fake news». È vero che quasi metà (il 44%) afferma di averle notate «spesso» (13%) o almeno «qualche volta» (31%). Ma il resto del campione non le ha riscontrate «mai» (29%) o «quasi mai» (18%) o ammette che «è difficile capire quando una notizia è falsa» (9%).

Rilevano maggiormente la presenza di «bufale» gli intervistati con un titolo di studio superiore e che, al tempo stesso, abitano nei centri di minore dimensione. Nelle aree metropolitane, viceversa specialmente tra chi esercita professioni meno remunerative, come operai e commessi e tra le persone con età tra i 25 e 34 anni il fenomeno delle fake news è percepito in misura minore, in particolare nel Meridione.

Il fatto che buona parte della popolazione del nostro Paese che è connessa ad internet non se ne accorga e dunque possa essere più facilmente ingannato dalle «bufale» indica che il fenomeno ha un suo rilievo importante e che la portata delle «fake news» nell'influenzare e condizionare l'opinione pubblica è tutt'altro che trascurabile.

Ultima modifica: Dom 10 Dic 2017

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