La risposta dei giornalisti alle intimidazioni e alle minacce contro la libertà di stampa

I nostri pilastri sono la libertà di stampa e l’antifascismo”, ha detto il direttore dell’Espresso Marco Damilano partecipando alla manifestazione organizzata sotto la sede di Repubblica, a Roma, dopo il blitz neofascista di qualche giorno fa.

Al presidio, organizzato dall'associazione Articolo21 e della rete NoBavaglio, c’erano anche i rappresentanti della Federazione nazionale della Stampa, dell’Odg, dell’Usigrai, dell’Ungp, della Casagit, dell’Associazione Stampa Romana, dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, di Ossigeno per l’Informazione, dei comitati di redazione dei principali quotidiani italiani.

«Siamo qui tutti insieme – ha spiegato il segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso –per esprimere vicinanza ai giornalisti presi di mira per via del loro lavoro e per fermare le "testate" contro la libertà di informazione e contro la Costituzione. Quanto è successo è inaccettabile. I valori antifascisti non possono essere messi in discussione da un manipolo di facinorosi a volto coperto, né a Roma, né a Napoli. Il sindacato dei giornalisti sarà presente ovunque si tenterà di intimidire i colleghi».

Per il presidente dell'Ordine, Carlo Verna, «questo presidio dimostra che da una cosa volgare può nascere una cosa bella. Non accettiamo pseudoproteste che sono in realtà delle minacce. Vogliamo invece riaffermare i valori della democrazia e quanto sia importante la determinazione dei giornalisti per un’informazione di qualità a tutela della qualità della democrazia. Va respinta al mittente qualunque forma di intimidazione e bisogna farlo per conto dei cittadini, che sono i titolari del diritto ad essere informati».

E il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, ha espresso «solidarietà ai colleghi di Repubblica e L’Espresso e a tutti i colleghi colpiti in questi mesi dalle "testate" all’articolo21 della Costituzione, "testate" che non sono solo contro i cronisti, ma il cui intento è colpire il diritto dei cittadini ad essere informati. Il blitz di Forza Nuova – ha osservato – è stato scatenato dalle inchieste pubblicate da questi due giornali. Gli aggressori sono venuti qui perché i colleghi hanno "illuminato" i traffici e dei covi di questa gente. L'appello della Fnsi è allora quello di riprendere e rilanciare le inchieste per le quali sono stati minacciati i cronisti, in questo caso del gruppo L’Espresso, in altri casi di altri giornali. Facciamo sapere che c’è una firma collettiva dei giornalisti italiani sotto le inchieste dei colleghi a cui si vorrebbe mettere il bavaglio».

fonte e foto: FNSI

Ultima modifica: Lun 11 Dic 2017