Rallenta il calo dei ricavi dell'editoria, ma il digitale offre ancora pochi margini.

llenta la flessione dell'editoria italiana. I ricavi aggregati dei nove principali gruppi del Paese nel 2016 si sono attestati a 3,7 miliardi: ancora in netto calo (-25,7%) dal 2012, ma con un rallentamento nell'ultimo anno (-5%). Tra il 2012 e il 2016 si sono persi anche 3.422 posti di lavoro. con un calo del 20,8% nel quinquennio. Nel complesso i maggiori gruppi editoriali hanno registrato perdite per 2 miliardi. E' quanto emerge dallo studio condotto da R&S Mediobanca.

Appare negativa anche la redditività industriale. La classifica per ebit margin 2016 vede al primo posto Cairo Editore (14,3%), al secondo Mondadori (5,2%) e al terzo L'Espresso (4,7%). In coda Il Sole 24 Ore (-15,4%) e Class Editori (-21,8%). 

Considerando più in generale l'industria dei quotidiani nel mondo, il giro d'affari mondiale dell'industria dell'informazione nel 2016 si attesta a 153 miliardi di dollari, in calo dell'8,4% sul 2012. La riduzione, però, riguarda esclusivamente i ricavi da pubblicità cartacea (-26,9%), mentre aumentano quelli da diffusione cartacea (+3,4%), da diffusione digitale (un notevole +254,4%) e da pubblicità digitale (+32%). Il 91,6% del giro d'affari mondiale nell'editoria nel 2016, comunque, proviene ancora dalla carta stampata, segno di come a livello globale la gran parte degli investimenti pubblicitari e delle vendite si concentri ancora sui canali tradizionali.

Prosegue anche l'inversione di tendenza iniziata nel 2014, quando i proventi da diffusione hanno superato quelli pubblicitari: nel 2016 il 56% del giro d'affari mondiale dell'industria dei quotidiani proviene dai ricavi diffusionali. In questo contesto la pubblicità digitale garantisce all'industria dell'editoria margini di guadagno esigui: su ogni euro speso in pubblicità digitale, ben 61 centesimi vanno alle cosiddette "advertising tech companies", soprattutto alle Big Web Companies: Google, con 75 miliardi nel 2016, si è prsa la maggiore quota di ricavi da pubblicità digitale, principalmente attraverso Google Search e YouTube. È seguita da Facebook, con 26 miliardi. Mentre al terzo e quarto posto ci sono le cinesi Baidu (9 miliardi) e Tencent (4 miliardi).

Ultima modifica: Gio 21 Dic 2017