Intercettazioni, la riforma non convince ancora i giornalisti.

Via libera in extremis alla riforma delle norme sulle intercettazioni. L’obiettivo del governo è di evitare che conversazioni non rilevanti ai fini delle indagini e che riguardano la vita privata delle persone possano finire negli atti processuali e sulla stampa. Ma il sindacato dei giornalisti sostiene che non è stato fatto tutto quello che serviva davvero per garantire appieno il diritto di cronaca.

VIA DAI BROGLIACCI GLI ASCOLTI IRRILEVANTI 

La prima selezione la farà la polizia giudiziaria che dovrà trascrivere solo le intercettazioni rilevanti ai fini delle indagini. Le altre finiranno in un archivio sotto la responsabilità del pm. E' la norma più criticata dall'Anm percheè darebbe troppo potere e responsabilità alla polizia giudiziaria e non consentirebbe un effettivo controllo del pm sul suo operato. Con il rischio che eventuali errori potrebbero anche passare inosservati.

NELLE ORDINANZE SOLO L'ESSENZIALE

Mai più fiumi di intercettazioni nelle richieste dei pm e nelle ordinanze dei giudici, e niente colloqui non rilevanti e che coinvolgono terzi estranei alle indagini. Dovranno essere riportati solo " i brani essenziali" delle captazioni, quando servono per motivare la misura. Non è passata la richiesta più drastica di alcune procure, accolta in una prima bozza, di eliminare i virgolettati e di sostituirli con le sintesi delle conversazioni.

COLLOQUI TRA INDAGATO E AVVOCATO, VIETATO VERBALIZZARE 

Fermo restando che resta vietato intercettare i colloqui tra indagato e difensore, quando la captazione avviene per sbaglio, quella conversazione non dovrà mai essere verbalizzata. La norma non soddisfa i penalisti, che nel complesso accusano la riforma di ledere fortemente il diritto di difesa, non consentendo agli avvocati di avere copia di tutte le intercettazioni e dando termini limitati per la loro consultazione.

GIORNALISTI POTRANNO OTTENERE COPIA ORDINANZA CUSTODIA 

Per la prima volta viene sancito questo diritto una volta che l'atto sia stato reso noto alle parti. Ma questa norma entrerà in vigore solo tra un anno, a differenza del resto della riforma, che sarà efficace a sei mesi dalla pubblicazione.

CARCERE PER VIDEO-AUDIO FRAUDOLENTI 

Fatto salvo il diritto di cronaca, è previsto il carcere fino a 4 anni per chi diffonde riprese audiovisive e registrazioni di comunicazioni effettuate in maniera fraudolenta per danneggiare "la reputazione o l'immagine altrui".

NUOVE REGOLE PER I TROJAN 

L' uso dei captatori informatici, in pc o smartphone, sarà sempre consentito per fronteggiare terrorismo e mafia. Ci sono imiti invece per gli altri reati.

FNSI: «SBAGLIA CHI CREDE DI POTER LIMITARE IL DIRITTO DI CRONACA»

«Sbaglia chi crede che la tutela del diritto di cronaca, nella nuova disciplina sulle intercettazioni, possa esaurirsi nel diritto di richiedere copia delle ordinanze del Gip. Questa norma, inserita nel provvedimento approvato dal governo, rappresenta un passo in avanti rispetto al testo iniziale, ma non può limitare il diritto dei giornalisti a pubblicare ogni notizia rilevante per l'opinione pubblica, anche se irrilevante ai fini del processo penale», commentano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi.

«L'obbligo di non divulgare materiale irrilevante ai fini del processo – proseguono – non può gravare sui giornalisti che, semmai, hanno il dovere opposto: quello di pubblicare ogni notizia di rilevanza pubblica, anche se coperta da segreto. Non tutto ciò che è rilevante per soddisfare il diritto dei cittadini ad essere informati ha necessariamente rilevanza penale. Per questo, in linea con l'indirizzo consolidato della Corte europea dei diritti dell'uomo, i giornalisti hanno il dovere di pubblicare tutte le notizie di interesse pubblico di cui vengono in possesso, a prescindere dal fatto che siano o meno coperte da segreto».

Ultima modifica: Sab 30 Dic 2017

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