Si celebra l'anniversario di Avvenire

“Un modo per celebrare degnamente un’impresa giornalistica è quello di dimostrarne l’attualità e l’efficacia, a maggior ragione in una stagione elettrizzante e complicata come quella ‘ibrida’ nella quale siamo immersi e che pure definiamo (e sperimentiamo) come il tempo nuovo della comunicazione digitale”. Lo scrive Marco Tarquinio, direttore di “Avvenire”, nel suo editoriale sui cinquant’anni del quotidiano.

“Il 2018 sarà un tempo speciale per la nostra redazione, per tutta la struttura del giornale, per la famiglia dei nostri lettori e per l’editore che continua a promuovere il progetto avviato grazie alla lucida intuizione e alla tenace volontà di Paolo VI di offrire agli italiani la limpida fonte informativa di un grande quotidiano nazionale d’ispirazione cattolica”.

L’obiettivo anche oggi, spiega il direttore, resta quello di “confermarne le caratteristiche di affidabilità, completezza e originalità che lo hanno portato a essere stabilmente uno dei principali quotidiani d’informazione del nostro Paese”. Come resta la volontà di mantenere “stile” e “timbro inconfondibile” di “giornale d’idee”, “portatore di un’idea e di uno sguardo davvero cattolici, ovvero universali, nel racconto, nell’analisi e nel commento dei fatti e dei processi in corso sulla faccia della Terra e dentro la società umana”.

Quella di Avvenire si propone di essere una linea editoriale che punta alla “valorizzazione di ogni dimensione della vita delle persone, delle comunità e del mondo, dando giusta ‘cittadinanza mediatica’ a chi se la vede negata”. Da qui la scelta di essere “sempre e senza esitazione a fianco dei poveri, dei piccoli e dei deboli”. Un giornale, quindi, “mai aggressivo, ma stimolante e spesso, scomodamente e quasi inevitabilmente, ‘fuori dal coro’”.

“Questa fedeltà a valori vivi e contagiosi si condensa in un duplice ‘servizio all’unità – sottolinea Tarquinio -. Unità nella Chiesa attorno al successore di Pietro, sempre, e oggi con speciale convinzione e gioia nel cammino su cui ci guida Papa Francesco. Unità nella città dell’uomo e della donna, attorno a una visione antropologica positiva e mai manipolatoria o ‘cosificatrice’ della persona e della sua vera dignità”.

Ultima modifica: Gio 4 Gen 2018