Esiste ancora la par condicio? Parte 3: oltre la legge possono l'educazione e la formazione dei cittadini

Oltre ai casi (leggi qui la parte 2 del saggiodi Orietta Berti e del Comune di Modena, un altro, analogo, ha riguardato anche Roma Capitale e la violazione della par condicio sanzionata dall'AGCOM per la pubblicazione sul sito istituzionale della pagina "La Sindaca Informa", nella quale venivano rese note le recenti attività compiute dal Comune e delle pagine relative agli eventi "The Pink Floyd exhibition", "NatWest 6Nazioni di rugby" e "101 dalla partenza del 101° Giro d'Italia". È stato annunciato un ricorso al TAR avverso la sanzione irrogata (sempre la comunicazione sul sito web di aver violato la par condicio) in cui forse avremo modo di capire in che termini il divieto sancito nella legge n. 28/2000 può trovare applicazione anche ai siti internet delle pubbliche amministrazioni.

Sotto altro versante, l'AGCOM, a seguito dell'analisi dei dati del monitoraggio relativo al primo periodo 15-21 gennaio 2018, ha inoltre deliberato "un forte richiamo" a vari Tg per il tempo di parola e notizia dedicato ad alcuni soggetti politici a svantaggio di altri. Mentre in rete, appena scattato il divieto di diffondere sondaggi elettorali nei quindici giorni antecedenti il voto, così come previsto dall'art. 8 della legge n. 28/2000, nelle corse clandestine di cavalli sono già in pista "Burlesque", "Mathieu de le Sauvegarder", "Louis le Subjonctif"... un divertimento soltanto ad abbinare i nomi dei cavalli a quelli dei candidati!

Insomma riflettere sull'effettività delle sanzioni previste dalla legge in tema di par condicio solleva non poche perplessità, per l'impossibilità di recuperare e ristabilire lo status quo ante, e cioè la situazione precedente alla violazione delle regole previste dalla legge medesima. Per dirla con un esempio abbastanza evidente: se in tv o alla radio mi dicono come finisce il film in programma al cinema o non vado a vederlo oppure non posso far finta di non sapere il finale! Ma la par condicio è ovviamente anche altro e tutta la regolamentazione in tema di messaggi politici, tribune politiche e confronto paritario sui mezzi di informazione è certamente utile, specie quando alcuni esponenti politici possono avere una certa libertà di accesso alle reti o alla stampa, perché li detengono o comunque possono influenzarne la programmazione.

Di qui la necessaria complementarietà tra le regole in tema di par condicio e quelle in tema di conflitto di interessi. Più in generale poi non si può far a meno di evidenziare come occorra garantire la parità di condizioni non soltanto nell'accesso ai mezzi di comunicazione nel limitato arco temporale che va dall'indizione dei comizi elettorali al voto, ma anche la possibilità che tutte le forze politiche operino su un piano di effettività parità, soprattutto di mezzi, in linea anche con il principio dell'uguaglianza sostanziale, di cui all'art. 3, comma 2, Cost., cardine del nostro sistema costituzionale. In questa direzione, le regole sul finanziamento pubblico ai partiti e sulla trasparenza delle loro campagne elettorali giocano un ruolo centrale.

In conclusione, la sensazione è quella della perdurante utilità delle regole in tema di par condicio soprattutto sotto il profilo della necessaria regolamentazione degli spazi radiotelevisivi e dei messaggi politici. Più ambizioso ma certamente importante l'obiettivo di accrescere nel cittadino elettore un certo spirito critico per valutare e verificare le informazioni che riceve dai vari mezzi di comunicazione, in tempi di elezioni come in altri periodi. Se "il medium è il messaggio", come diceva McLuhan, occorre infatti prendere atto che è la stessa struttura comunicativa di ogni mezzo di comunicazione che lo rende non neutrale, perché essa provoca, sollecita, determina negli utenti-spettatori determinati comportamenti e opinioni. La legislazione arriva inevitabilmente fino ad un certo punto, oltre possono fare l'educazione e la formazione dei cittadini-elettori, con particolare attenzione alle nuove generazioni. (3 - fine, puntate precendeti: numero 2, parte 1)

Ringraziamo l'autrice, Francesca Biondi Dal Monte (ricercatrice alla Scuola Sant'Anna di Pisa), per il suo contributo alla discussione avviata su questo sito.

Ultima modifica: Dom 25 Feb 2018