L'Europa contro le difficili condizioni di lavoro dei giornalisti. Nuove misure per fronteggiare le fake news

Segnaliamo due notizie che arrivano dall’Europa e dai suoi organismi. Una riguarda le condizioni di lavoro dei giornalisti, l’altra la battaglia contro le ‘fake news’.

Il Consiglio d’Europa in questi giorni ha lanciato un allarme specifico sul nostro lavoro: le condizioni peggiorano, le giornate lavorative sono sempre più lunghe, aumentano le pressioni per scrivere e pubblicare un maggior numero di notizie, in maniera spesso troppo veloce per verificarle e approfondirle.
Non solo: come dimostrano i numeri aumentano le vittime d'intimidazioni, di attacchi verbali e fisici.

Ora si fa appello agli stati membri di adottare misure concrete, e garantire il pieno rispetto di tutti gli standard dell'organizzazione paneuropea sulla libertà di stampa. La prima richiesta è prendere tutte le misure necessarie a difendere l'incolumità fisica dei giornalisti e condurre indagini efficaci su tutti gli attacchi di cui sono vittime.
Si chiede infine di prevedere nuove forme alternative di finanziamento per i media tradizionali: una soluzione potrebbe essere la ridistribuzione dei profitti pubblicitari generati dai motori di ricerca e dei social media.

Nello stesso momento la Commissione Europea fa il punto sulle misure contro le ‘bufale’. E’ stato varato anche un Codice di buone pratiche per i social network, che resta comunque volontario e senza valore giuridico, almeno fino a quando la stessa Commissione non ne valuterà a fondo l’applicazione e l’impatto. E nascerà una rete europea indipendente di fact-checkers
Sarà anche lanciato un nuovo bando per la produzione e la diffusione di informazione di qualità sull'Ue attraverso notizie fondate sui dati.

Ultima modifica: Ven 27 Apr 2018