I rischi quotidiani dei giornalisti, soprattutto in Turchia e nei Balcani, rappresentati in una mostra a Bruxelles.

A Bruxelles il Press Club ha organizzato un'esposizione che mostra le difficili condizioni in cui lavorano i giornalisti nei Balcani occidentali e in Turchia.

"In alcuni paesi alcuni giornalisti guadagnano 200 euro al mese e hanno contratti molto precari”, commenta Adeline Hulin, responsabile dei progetti presso la sede di Bruxelles dell'Unesco-. Secondo i dati dell'Unesco, nel 2017 sono stati uccisi in tutto il mondo 79 giornalisti.

E poi ci sono le minacce e il carcere: la Turchia oggi è la più grande prigione per giornalisti al mondo, superando Cina e l'Iran. Più di 150 giornalisti si trovano in carcere e il governo turco ha chiuso più di 180 testate dopo il tentato colpo di stato del luglio 2016.
Adesso ci sono due progetti della Federazione europea dei giornalisti in Turchia.

Nei Balcani invece casi come quello di Olivera Lakić, giornalista montenegrina ferita in una sparatoria per aver indagato sulla corruzione nel paese, hanno spinto l'Unione Europea a fare pressione sui Balcani per proteggere maggiormente i giornalisti.

Ultima modifica: Ven 15 Giu 2018

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