Primo incontro Fnsi con il sottosegretario Crimi: 'giornalisti come i rider delle notizie'

L’incontro del segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, e il sottosegretario con delega all'Editoria, Vito Crimi c’è stato in queste ore. E ha rappresentato l’occasione propizia per evidenziare le maggiori criticità del settore, emerse con particolare drammaticità durante le ultime manifestazioni di Milano, Napoli, Bologna e Parma.

Il racconto di questa riunione ce lo offre il sito della Federazione della Stampa.

«Il tema della dignità del lavoro nel settore giornalistico non è stato affrontato in alcun modo dal precedente governo, che pure ha promosso una serie di misure per la tenuta del comparto – commenta Raffaele Lorusso –. Riteniamo che si debba ripartire da qui, dalla condizione di migliaia di giornalisti costretti a lavorare senza contratto, quindi senza diritti, senza tutele, senza garanzie e con retribuzioni assolutamente inadeguate. Abbiamo chiesto al sottosegretario Crimi, che va ringraziato per la disponibilità all'ascolto e al confronto, di promuovere iniziative che impediscano l'abuso di forme di inquadramento atipico, a cominciare dai contratti di collaborazione coordinata e continuativa, che servono soltanto a nascondere rapporti di lavoro subordinato e, quindi, a sfruttare il lavoro. Sarebbe auspicabile un'iniziativa analoga a quella intrapresa dal ministro del Lavoro per regolamentare il lavoro dei rider, perché i rider della professione giornalistica si chiamano soprattutto co.co.co. Il sindacato dei giornalisti è disponibile al confronto su tutte le questioni che riguardano il settore, non escluso il sostegno pubblico al pluralismo dell'informazione secondo criteri di rigore e trasparenza».

Il sottosegretario Crimi ha confermato la volontà del governo di approfondire tutti i temi e di valorizzare l'informazione, della quale riconosce il ruolo essenziale per la democrazia e per la crescita dell'opinione pubblica.

Un’aggiunta poi l’ha fatta su Facebook: “Non posso che condividere le preoccupazioni in tema di precariato e sfruttamento del lavoro, che diverse aziende mettono in atto abusando delle forme di inquadramento atipico previste dalle normative vigenti, come i contratti di collaborazione coordinata e continuativa. L'informazione deve rimanere un presidio di democrazia, libero ed in grado di svolgere efficacemente la sua funzione di controllo, denuncia, racconto della realtà che ci circonda”.
“Ancora una volta - conclude Crimi - ho ribadito che è necessario rivedere la contrapposizione tra il datore di lavoro (gli editori, in questo caso) e i lavoratori (i giornalisti), poiché entrambe le categorie hanno un interesse comune: la salute dell'azienda. Nel corso dell'incontro abbiamo anche condiviso la necessità di una rigorosa verifica della destinazione dei contributi pubblici all'editoria”.

fonte e foto: Fnsi

Ultima modifica: Mer 20 Giu 2018