La Carta di Treviso, punto di riferimento per la tutela dei minori

A trent’anni ormai dalla sua elaborazione, la Carta di Treviso rimane un punto di riferimento perla tutela dei minori, fra diritto di cronaca e diritto alla riservatezza, con il principio irrinunciabile della difesa della dignità umana.

«La coesione sociale – ha affermato Laura Lega, Prefetto di Treviso che proprio in queste ore è stata trasferita a Firenze – è un processo importante che chiama in causa istituzioni, operatori sociali, economici, professionisti. Occorre creare un sistema. E sul tema minori e media bisogna rafforzare le tutele, aggiornarle. La tecnologia digitale ha modificato tutto, ma non dobbiamo demonizzare il web, strumento fantastico di informazione globale. Il sistema che privilegia il profilo sanzionatorio ha ancora senso? O non sarebbe meglio farlo viaggiare verso la formazione?».

Filomena Alfano, presidente dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza ha sottolineato l'aspetto innovativodella Carta di Treviso «perché, in linea con la Convenzione di New York, considera i bambini persone, i cui diritti prescindono anche dal consenso dei genitori», e precisato come e quanto il primo garante della Carta sia il giornalista nell'esercizio della sua professione, professione che innegabilmente riveste anche una funzione sociale da svolgere alla luce del «principio cosmico del bilanciamento degli interessi».

E il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, ha puntato «sulla necessità di pensare che l'educazione all'informazione diventi materia curriculare nelle scuole», riprendendo anche quella he era una vecchia proposta dell’Ucsi.
«Noi siamo quelli delle regole – ha continuato Verna – facciamole bene e poi vediamo di applicarle, dobbiamo avere una voce unica, essere avanguardia, contribuire al senso di comunità del quale specie di questi tempi si ha bisogno. E non c'è norma senza sanzione».

Ultima modifica: Dom 8 Lug 2018