Le false notizie sui migranti in un nuovo studio internazionale. Il tema l'abbiamo analizzato anche in Desk (4/2017)

L'associazione turca Teyit ha condotto una ricerca sulle fake news sui migranti, analizzando 162 contenuti falsi diffusi in 22 Paesi, per poter capire come viene fabbricata la propaganda su quella che sarebbe una "invasione dei migranti". Alcuni risultati rispecchiano in maniera evidente quello che abbiamo pubblicato nella nostra rivista Desk, nell'ultimo numero del 2017, ancora disposnibile su richiesta a ucsi@ucsi.it 

L'organizzazione afferma che nella ricerca ha analizzato informazioni false in diversi Paesi, a partire dalla Francia, per determinare le differenze e le somiglianze tra le fake news sui rifugiati in Stati come Usa, Regno Unito, Germania, Svezia, Italia.

La ricerca parte dal caso di un video che mostra l'aggressione di un medico da parte di un uomo che è stato segnalato come un rifugiato siriano, descrizione poi rivelatasi falsa. Teyit spiega che il video è stato diffuso in Francia per mettere in cattiva luce i rifugiati durante il periodo di elezioni, e che è stato diffuso anche in Spagna. Un altro caso mostra la foto di alcune persone che cercavano di fuggire dall'Albania verso l'Italia nel 1991, ripresa rperò di recente con la falsa descrizione che l'immagine mostrerebbe rifugiati nel tentativo di fuggire dalla Libia nel Mediterraneo.

Le accuse sono divise in diverse categorie: azioni criminali, aiuti di Stato, economia, invasione, terrorismo e religione. Sono più frequenti le informazioni false che riguardano rifugiati o migranti che molesterebbero le donne, terroristi confusi con rifugiati, governi che aiutano economicamente di più i rifugiati rispetto ai propri cittadini.

Per quanto riguarda la religione, le false notizie riportano spesso di rifugiati coinvolti in atti irrispettosi verso festività quali il Natale, o responsabili di attacchi alle chiese.
"È possibile dire che queste false notizie siano state realizzate per creare la sensazione che le persone che hanno lasciato i loro Paesi e siano emigrate siano una minaccia alla sicurezza, che non possano adattarsi alla società e che disturbino la pace e l'armonia degli individui", scrive Teyit in una nota di commento.

Ultima modifica: Dom 8 Lug 2018