Siti stranieri 'inquinano' i social, ma i governi sono ancora lenti

Il caso dei troll stranieri sui social network (anche in italiano) scuote la politica e provoca l’intervento del Garante della privacy, che critica i governi: “sono un po’ lenti ad agire e ad accertare questa azione ostile”.

Antonello Soro cita il caso di “siti e agenzie di comunicazione russi che fanno in tutti i paesi dell'Ue un'azione di informazione e disinformazione palesemente anti-Ue e contraria al suo spirito". Spiega che sono "siti di proprietà russa che fanno attività di informazione quotidiana mirata a soggetti di cui hanno informazioni e di cui conoscono gli orientamenti, a cui raccontano un sacco di informazioni che spingono contro l'Europa".

Il Garante assicura comunque che "il nuovo regolamento europeo prevede che quando si verificano queste cose, se un cittadino europeo compie un atto illecito si può sanzionare con sanzioni molto dure. Poi ci sono i servizi, c'è l'autorità di intelligence che già oggi vigila su questi aspetti".

Ultima modifica: Sab 4 Ago 2018