Editoria: cresce il peso del 'digitale' sui bilanci dei giorni (soprattutto di lingua inglese)

Cresce il peso del ‘digitale’ nel bilancio dei giornali. E ‘un fenomeno globale, anche se appare più evidente negli Stati Uniti.

Ora la societa’ Statista.com mette in fila su scala internazionale i quotidiani con più abbonati e il costo medio mensile delle sottoscrizioni.

Tra i primi dieci, sette sono giornali di lingua inglese (3 testate americane e 4 inglesi). La lingua non può che giocare a favore di queste testate, visto l’alto numero di anglofoni cui posso interessare. Se si guardano gli altri giornali in graduatoria uno è di lingua tedesca (Bild), uno svedese (Aftonbladet) e uno francese (Le Monde).

A svettare in particolare è il New York Times, che, secondo gli ultimi dati diffusi, ha raccolto più di 2,8 milioni di iscritti all’edizione digitale; alle sue spalle Wall Street Journal (1,39 milioni di abbonati) e poi il Washington Post (1 milione di abbonati).

Al Wall Street Journal spetta invece la palma di quotidiano con i costi di sottoscrizione più alti su base mensile (poco meno di 37 dollari). Seguono sul podio Financial Times (36 dollari) e Times of London (27,82 dollari). Capovolgendo la classifica costi, è la Bild il giornale meno caro (5,83 dollari), seguita dal The Guardian (6,70 dollari) e dallo svedese Aftonbladet (7 dollari). Dati e costi che hanno molte analogie con quello che si regsitra oggi in Italia.

Ultima modifica: Mar 7 Ago 2018

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