Abolizione dell'Ordine? Verna (Odg) replica al sottosegretario Crimi

Dopo l’incontro, il primo, avvenuto nei giorni scorsi, sembra salire di tono la polemica tra il governo e l’Ordine dei giornalisti. Le parole che hanno scatenato le ultime reazioni sono quelle del sottosegretario Vito Crimi, che ha la delega all’editoria.

Nel suo intervento Crimi sottolinea che l’eventuale abolizione dell’Ordine “non è una cosa che si fa così. Ma quando si decide di fare una scelta, poi la si governa. E quindi se si deciderà di abolire l’Odg ovviamente andrà rivisto tutto il sistema perché è chiaro che oggi l’iscrizione all’Ordine comporta automatismi che sono legati all’iscrizione e domani no”.

Ancora le parole di Crimi riportate dalle agenzie: “Oggi dobbiamo parlare delle nuove professioni, di un nuovo modo di fare informazione. C’è l’insieme dei comunicatori, dei social media manager, tutto un nuovo tema: non è solo l’informazione condivisa, ma un’informazione nuova e diversa con strumenti diversi. Va poi affrontata la professionalità di queste persone, il riconoscimento, come gestirle, come inquadrarle; c’è il tema, ancora irrisolto, dei giornalisti nell’ambito delle amministrazioni pubbliche, dei loro contratti”.

La replica, dura, è del presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna. La riportiamo:

“Noi non intenderemmo alimentare polemiche, ma semplicemente andare avanti nel nostro cantiere, senza pressioni e condizionamenti di alcun tipo. Dobbiamo far osservare però che l’elezione dell’ attuale gruppo dirigente dell’Ordine su un programma riformista e senza bisogno di “contratti” per governare la gestione dell’ente, precede di qualche mese le elezioni politiche; che chi invece un “contratto” ha dovuto stipularlo non vi ha previsto l’abolizione del soggetto chiamato a vigilare sulla correttezza deontologica e sul rispetto della verità a tutela dei cittadini; che è poco gradevole pensare che una proposta sulla quale la categoria sta lavorando e discutendo veda un governo fare a giorni alterni aleggiare la matita rossa e blu.

Soprattutto se è lo stesso governo attenzionato in queste ore dagli organismi internazionali che si occupano di libertà di stampa sulla questione fondamentale dell’autonomia del servizio pubblico, in cui una pessima legge rischia di essere finanche superata nell’applicazione in perversa attribuzione all’esecutivo di qualunque scelta, persino in presenza di una previsione di una maggioranza qualificata di garanzia. Nessuno pensi che minacce abolizioniste dell’Ordine possano tacitare i giornalisti”.

nella foto il primo incontro di una delegazione Fnsi con il sottosegretario Crimi

Ultima modifica: Mar 7 Ago 2018

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