Stampa cattolica, la 'lungimirante intuizione' di Papa Paolo VI

In un editoria scritto per “Anspi Oratori e Circoli” il presidente della Fisc don Adriano Bianchi evidenzia il merito ‘giornalistico’ di Papa Montini, che sarà santo il 14 ottobre.

Egli sostenne l'impegno per un'informazione capace di distinguersi, “coniugò l’ascolto profetico dello Spirito con un intelligente ascolto del mondo in tante iniziative di cui ancora godiamo i benefici”, scrive don Bianchi.

“Paolo VI – ha aggiunto - sostenne fortemente l’impegno dell’informazione cattolica coi settimanali delle diocesi, come pure è sua la volontà di fondare, nel 1968, il quotidiano Avvenire che ora celebra i 50 anni”

Nel 1977 il Papa bresciano incontrando la Federazione italiana dei settimanali cattolici (Fisc) disse: «La nostra vita si svolge in una grande conversazione che diventa anche frastuono, diventa confusione, diventa una babele di voci. Ma in mezzo a questo frastuono e a questa molteplicità di voci tante volte discordanti una voce c’è che merita. Noi crediamo, che sia ascoltata: quella cattolica. Vedendo voi ci pare proprio di sentire come un coro di voci».

“C’è qui l’analisi d’un ‘rumore’ comunicativo – ha concluso Don Bianchi - oggi amplificato dal web, c’è pure il riconoscimento d’una pluralità di ‘voci’ sempre più necessarie per non smarrire la capacità di raccontare le nostre comunità, sia locali che nazionali, c’è infine un’identità ‘cattolica’ che dice riferimento al carattere inclusivo e universale d’un messaggio come quello del Vangelo che oggi, non meno di ieri, provoca i nostri comportamenti, soprattutto le nostre chiusure e le nostre divisioni. Insomma, un mandato e una prospettiva per la nostra stampa senza la quale il cammino della Chiesa sarebbe molto più povero e difficile”.

E sono parole, quelle, che mantengono inalterata la loro attualità.

Foto: AgenSIR

Ultima modifica: Lun 13 Ago 2018