L'emorragia di posti di lavoro nelle redazioni Usa, gli ultimi dati

La crisi dell’editoria (non solo quella tradizionale) provoca una emorragia di posti di lavoro anche negli Stati Uniti. In dieci anni gli addetti nella comunicazione sono calati di quasi il 25%. Lo evidenzia uno studio del Pew Research Center pubblicato nelle settimane estive.

Gli occupati sono scesi da 114 mila nel 2008 a 88mila nel 2017. All’interno delle redazioni dei giornali la percentuale sala a 45 punti, con un crollo da 71mila a 39mila unità.

Diminuisce la radio (restano in tremila, erano 1500 in più), resta stabile la situazione nelle tv. L’unica nota positiva, com’era prevedibile, arriva dal ‘digitale’, ma se l’aumento percentuale è notevole (+79%) i numeri sono ancora basi (da settemila occupati si è passati a tredicimila).

Nell’industria dei media i giornali rappresentano sempre la parte più grossa, ma la loro fetta si è ridotta dal 62% del 2008 al 45% di oggi. La radio è ferma al 4%, la tv via cavo ha registrato una lieve crescita, passando dal 2 al 3%. Crescite più nette invece per i broadcaster tv e il mondo digitale: i primi sono passati dal 25 al 33%, il secondo dal 6 al 15%.

Ultima modifica: Dom 2 Set 2018