Sottosegretario Crimi: "tema abolizione Ordine resta all'ordine del giorno del governo", Dura replica Fnsi, che tuttavia invita al confronto

Il sottosegretario all’editoria Vito Crimi torna a parlare della possibilità di abolire l’Ordine dei giornalisti e conferma che “è un tema all’ordine del giorno del governo”.

Aggiunge che “l’essere giornalista non è da sola garanzia di esenzione dalla possibilità di veicolare fake news”, che sono fenomeno che riguarda non solo la rete ma anche la carta stampata.

Secondo Crimi, che ribadisce di “non aver mai detto che le funzioni del giornalista debbano essere svolte dai social media manager”, tuttavia “l’avvento di un nuovo modo di comunicare presuppone la definizione di nuovi modelli professionali. Quindi limitarsi a definire i giornalisti in quanto iscritti all’Ordine come unici tenutari della capacità di fare informazione di qualità, mi pare abbastanza anacronistico, vuol dire non vedere il mondo che cambia”.

La risposta della Fnsi non si è fatta attendere: «Non serve una resa dei conti, ma un confronto sulla riforma del sistema. Dalle sue dichiarazioni si ricava invece la chiara volontà di indebolire l'informazione professionale e di colpire i giornalisti per renderli più docili e meno liberi», commentano il segretario Lorusso e il presidente Giulietti.

Al di là delle schermaglie emerge però ancora una volta l’apertura al dialogo. Nella nota la Fnsi scrive che «se il sottosegretario abbandonasse i toni da crociata e volesse avviare un confronto su un processo di riforma complessiva del sistema, peraltro necessario, troverebbe interlocutori pronti al dialogo e a fornire un contributo di idee e proposte».

Ultima modifica: Ven 21 Set 2018