L'adesione (e le proposte) dell'Ucsi alla 'Carta di Assisi'

L'Ucsi nazionale ha partecipato, insieme all'Ucsi Umbria, al seminario “Le parole non sono pietre” promosso da Articolo 21 e Sacro Convento di Assisi, insieme a Federazione nazionale della Stampa, Usigrai, Ordine dei giornalisti e Tavola della Pace per il lancio della Carta di Assisi.

L'incontro si è svolto sabato 6 ottobre ad Assisi, alla vigilia della marcia della pace 2018, alla quale anche l'Ucsi ha aderito.

Ci sentiamo giornalisti di pace, in ogni circostanza e in ogni situazione, con gli strumenti del nostro lavoro, che possono essere la penna, il microfono, la produzione di immagini o la tastiera di un computer, sempre da usarsi nella verità, per dare voce a chi non ha voce, per portare un po’ di luce alle periferie, delle città, del mondo e dell'esistenza.

Condividiamo l’appello lanciato alla marcia perché in un tempo di grandi incertezze, solitudine, insicurezza e paure, in cui aumentano le povertà e le disuguaglianze, nessuno sia lasciato solo e nessuno sia lasciato indietro.

"Non dividiamoci tra credenti e non credenti, ma tra persone morali e amorali", ha detto padre Francesco Occhetta nel suo intervento al seminario di Assisi: "il giornalismo deve tenere insieme solitudini e mondi oscurati alimentando sempre la speranza. Usare le parole come pietre è contro- giornalismo, e non si può teorizzare la libertà di poter dire cose false, soprattutto quando queste violano la dignità dell’altro" .

“Bisogna passare dall’ indignazione all’azione"- ha detto il Presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti – che ha invitato a fare della Carta di Assisi "lo strumento non solo dei giornalisti ma di chiunque operi nella comunicazione”.

La Carta è un Manifesto contro i muri mediatici e per un uso delle parole come pietre per costruire ponti.

L’Ucsi vi ha dato la sua adesione proponendo un passo avanti nell’ elaborazione del testo per assumere il "noi" piuttosto che la seconda persona singolare, e includere dei riferimenti espliciti al primato della coscienza, al valore della testimonianza, alla centralità della persona, nella convinzione che l’azione del giornalista si può considerare deontologica se è fondata sulla ricerca della verità e sul rispetto delle persone, se finalizzata all'indipendenza del giudizio (diffonderemo la versione aggiornata del Manifesto non appena pronta).

La Presidente Vania De Luca ha ricordato che proprio Assisi è la città che l'Ucsi ha scelto come luogo per le sue attività formative, tanto che qui tornerà a metà novembre, per il terzo anno consecutivo, per la sua scuola di formazione che si aprirà con un Seminario pubblico sul tema ‘Raccontare la Città’, e ha presentato la rivista Desk come un potenziale servizio offerto dall’associazione a tutti i giornalisti anche come strumento per la formazione permanente.

Il linguaggio dei giornalisti “non sia mai volgare né veicolo di odio” ha invitato nel suo intervento il Segretario Ucsi Maurizio Di Schino, facendo memoria dello stile usato a suo tempo dal patrono dei giornalisti San Francesco di Sales, che parlando a persone di diverse culture usava il linguaggio della dolcezza. “Oggi le comunità si aspettano dai giornalisti un linguaggio coerente ai fatti da raccontare e rispettoso sempre della dignità delle persone”, ha detto Di Schino. Ci piacerebbe che questo diventasse uno stile condiviso.

Ultima modifica: Dom 7 Ott 2018

UCSI - PI 01949761009 - CF 08056910584 - Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 224 del 29/09/2014 - Tutti i diritti riservati