La parabola politica di Moro. Seminario dell'Ucsi Emilia Romagna, anche sul ruolo che giocarono i media durante il rapimento

Uomo con delle idee più che ideologo, Aldo Moro morì il 9 maggio 1978 dalle Brigate Rosse dopo cinquantacinque giorni di prigionia.

Il 10 maggio 1978 Il popolo, quotidiano della Democrazia Cristiana, intitolò la prima pagina «Moro assassinato». Un anno dopo, nel giugno del 1979, giunse in edicola il primo numero della rivista Metropoli appartenente all’area dell’Autonomia Operaia, sebbene parte dei suoi redattori si trovassero in carcere per via del mandato di cattura del 7 aprile. Quel primo numero venne, nel giro di pochi giorni, sequestrato anche per una graphic novel che ricostruiva, a dire degli autori, il rapimento, i giorni della prigionia e l’uccisione dello statista democristiano.

Sono passati quarant’anni da allora e il clima politico che si respirava allora appare difficile da ricostruire: “inattualità” è il termine che salta subito alla mente quando ci si avvicina alla parabola politica e esistenziale di Aldo Moro. Eppure proprio questa sua “inattualità” ha spinto l’UCSI dell’Emilia Romagna a promuovere un’iniziativa di riflessione, all’interno della Festa della Storia del 2018. Il seminario, organizzato presso la Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio di Bologna e intitolato “La parabola politica di Aldo Moro”, ha incetrato la sua attezione sulle caratteristiche dell’azione politica morotea, non solo per il quarantesimo anniversario del suo rapimento, non solo perché le dinamiche del sequestro e dell’assassinio del leader democristiano sono ancora in parte oscure, ma perché comprendere la prospettiva politica di Moro induce inevitabilmente ad esaminare le ragioni della crisi di sistema della Prima Repubblica che si riflettono sulla storia degli ultimi decenni del nostro Paese.

Moderato ed introdotto da Domenico Segna, vice-caporedattore de I martedì del Centro San Domenico di Bologna, il seminario ha visto la presenza di Giorgio Balzoni (giornalista parlamentare dal 1980, vice direttore del Tg1 dal 2000 al 2015, autore di una monografia intitolata Aldo Moro Il professore) che ha illustrato come i media affrontarono quei tragici cinquantacinque giorni, di Gianfranco Brunelli (Direttore de Il Regno) che ha analizzato la lucida azione politica dello statista pugliese dall’anticomunismo al compimento della democrazia, dello storico Paolo Pombeni che ha riflettuto su cosa resta del cattolicesimo sociale di Aldo Moro, e, infine, di Luca Alessandrini (Direttore dell’Istituto Parri di Bologna) che ha collocato la politica di Moro nell’Italia dell’egemonia democristiana.

Ultima modifica: Mer 21 Nov 2018