Incontro dell'Ucsi Campania sui valori del giornalismo

Come sempre interessanti e ricchi di spunti di riflessione i corsi di formazione organizzati dall’Ucsi Campania e dall’Ordine regionale dei Giornalisti.

L’ultimo si è tenuto giovedì 29 novembre alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione San Tommaso, sul tema “Comunicare i valori oggi e deontologia”. Ha introdotto i lavori il padrone di casa, il decano, don Francesco Asti, che ha ricordato come la Facoltà sia uno spazio di pensiero aperto a tutti, non solo alla comunità ecclesiale, ma all’intera città. Per questo Asti ha colto l’occasione per invitare i giornalisti presenti, cattolici e non, a frequentarla più spesso affinchè poi si possano aprire occasioni di dialogo e di confronto reciproci, a partire da quei temi, come quello del giorno, fondato sui valori, ma anche su questioni che riguardano la comunicazione e che sempre più influenzano il nostro modo di vivere. «Proviamo insieme – ha concluso – ad imparare a camminare sulle autostrade della vita».

Ha introdotto i lavori il presidente dell’Ucsi Campania Giuseppe Blasi, che ha sottolineato la necessità, oggi più che mai, di ripensare ad un giornalismo incentrato sull’etica. Dal presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, Ottavio Lucarelli, l’invito a riscoprire la professione del giornalista nella sua vera essenza, ritrovando anche un invito di Papa Francesco che ai cronisti che lo volevano intervistare aveva risposto: «Sì, purchè ci si guardi negli occhi».

Carlo Verna, presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, ci ha tenuto molto a rimarcare gli aspetti legati alla libertà di stampa: «Anche in questo settore – ha fato notare - stiamo vivendo uno spread, perché registriamo un differenziale rispetto agli altri Paesi europei. Noi abbiamo una funzione delicata: accendere i riflettori su ciò che funziona o non funziona nella democrazia, dobbiamo fare attenzione e tener sempre presenti i principi e il nostro codice deontologico che dobbiamo utilizzare come un breviario. Per fortuna in Italia è intervenuto il presidente Mattarella sulla libertà di stampa».

Per l’atro relatore intervenuto, Piero Damosso, capo-redattore centrale di Uno Mattina Rai, il giornalismo è capacità di testimoniare la cura della memoria. Damosso ha raccontato la sua esperienza nel mondo Rai e reso partecipe il pubblico delle difficoltà legate alle scelte dei palinsesti, tenendo presente che la fascia mattutina di cui è responsabile conta sette notiziari di cui curare la scaletta e quindi la selezione delle notizie (compito che si affianca alla confezione di Uno Mattina).

«Lavorare nelle prime ore del giorno – ha detto il giornalista – aiuta la concentrazione e in un certo senso favorisce anche la meditazione; ciò che non bisogna mai perdere in questa professione – ha aggiunto - è la spiritualità dell’informazione, e ricordare che anche fare il telegiornale o scegliere le notizie può diventare un’esperienza spirituale».

Al termine dell’incontro ci sono state numerose domande da parte del pubblico che hanno contribuito a vivacizzare maggiormente il dibattito. Impeccabile l’accoglienza da parte dei padroni di casa, in particolare del decano, don Francesco Asti che ha rinnovato l’invito per altri incontri da tenersi in Facoltà.

Ultima modifica: Gio 6 Dic 2018