La ricca esperienza dell'Ucsi in Emilia Romagna in uno speciale sulla rivista 'Il Nuovo Areopago'. E il 25 gennaio incontro regionale a Forlì per il patrono.

Sempre di più il giornalista è chiamato a svolgere un servizio importante, quello di fare rete, fare comunità, in un momento in cui tutto sembra fluido e liquido.

Per aiutare a comprendere e a svolgere questo lavoro, che è un vero e proprio servizio, addirittura una missione, il prossimo incontro regionale per i giornalisti dell’Emilia-Romagna si svolgerà venerdì 25 gennaio 2019 dalle ore 15 alle ore 19 a Forlì, in Salone Comunale, piazza Saffi 8, in occasione della festa del patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales, e del centenario del settimanale della diocesi di Forlì-Bertinoro “il Momento”.

Il percorso, iniziato a Bologna e proseguito poi in altre città e diocesi, giungerà quest’anno alla quindicesima edizione. L’incontro regionale, aperto a tutti, è organizzato da Ufficio comunicazioni sociali Ceer, Ordine dei giornalisti Emilia-Romagna, in collaborazione con Fisc, Ucsi, Gater, Acec, GreenAccord, con il patrocinio del Comune di Forlì, l’ospitalità della diocesi di Forlì-Bertinoro e del settimanale “il Momento” e avrà come titolo “Dalle community alle comunità. Il servizio del giornalista per fare rete”.

Al convegno, che è anche corso di formazione per giornalisti con l’acquisizione di crediti professionali, previa iscrizione sulla piattaforma Sigef, sarà anche ripreso il messaggio di Papa Francesco per la 53a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.

Interverranno, fra gli altri, Giovanni Rossi, presidente Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, Marco Tarquinio, direttore di “Avvenire”, don Ivan Maffeis, direttore Ufficio comunicazioni sociali Cei.

In questo tempo di cambiamento in cui i nuovi mezzi di comunicazione, in particolare i social network, sono diventati le “comunità” del nuovo millennio dove sempre più si svolgono la vita, le relazioni e le conoscenze, occorre offrire una comunicazione al servizio delle persone e del territorio, basata sul racconto del quotidiano e della cronaca, nella continua “sfida” tra mezzi di comunicazione tradizionali e social media e nell’ottica di un nuovo modello integrato.

Per un’informazione capace di “fare rete”, costruire comunità, valorizzare l’apprendimento delle notizie senza stimolare gli istinti ma accrescendo il valore dell’interazione intesa come ascolto, dialogo e opportunità di incontro. Nel tempo della “socialitudine”, in cui gli strumenti tecnologici creano un nuovo ambiente fatto di socialità, le communities appunto, e al tempo stesso di solitudine, di azioni e di reazioni individuali, è necessario fare squadra, lavorare insieme, rimodellare la presenza dei vari media anche con imprese editoriali capaci di essere sostenibili e di vivere le sfide del tempo di oggi.

L’Ufficio regionale comunicazioni sociali Ceer si è incontrato lo scorso 7 dicembre a Bologna insieme anche a mons. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Ceer, e a mons. Tommaso Ghirelli, vescovo di Imola e delegato per le comunicazioni sociali Ceer, nell’ottica di lavorare insieme, aiutare le singole realtà e le persone a svolgere un servizio per un’informazione responsabile che sappia raccontare la vita della gente e del territorio. Nella rivista “Il Nuovo Areopago” verranno raccolti gli atti del convegno che si svolgerà a Forlì il 25 gennaio e sono stati pubblicati quelli dell’incontro del 26 gennaio 2018 ad Imola su “Notizie false, deontologia e giornalismo per la pace”.

Intanto sulla stessa rivista è stato dato ampio spazio all’attività dell’Ucsi Emilia Romagna. Ecco la presentazione del contributo.

L’esperienza dell’Ucsi in Emilia-Romagna, con la sua storia, l’attività, il servizio per un giornalismo qualificato, responsabile e attento all’uomo, in una professione che sta rapidamente cambiando, è presentata in un numero della rivista culturale “Il Nuovo Areopago” con articoli e testi del presidente regionale Matteo Billi e di alcuni testimoni.

Vengono così ripercorsi i tratti essenziali di un lungo impegno che dal secondo dopoguerra ha prodotto frutti importanti e che oggi deve confrontarsi con le sfide dei cambiamenti tecnologici, sociali, editoriali e professionali. «L’Ucsi Emilia-Romagna cerca il suo futuro sulla strada della corresponsabilità», afferma Billi, che lancia un appello a mantenere viva «quella visione di lungo periodo che hanno avuto i giornalisti cattolici nel secolo scorso e che, per certi aspetti, sembra scomparsa».

L’Ucsi, dunque, si sta preparando a una nuova stagione di rinnovamento, necessaria per affrontare al meglio le nuove scommesse sul futuro fra cui la formazione, l’innovazione tecnologica, il potenziamento della propria presenza nel tessuto sociale e “social”, la capacità di intercettare un più ampio numero di giovani. In un tempo di trasformazioni epocali, in cui anche il giornalismo sta attraversando una fase di crisi e di rimodellamento, il contributo dell’Ucsi resta decisivo per vivere con responsabilità il vasto mondo dell’informazione e della comunicazione. Saper cavalcare l’onda del cambiamento con lungimiranza, facendo tesoro di quanto nel corso degli anni hanno prodotto le innumerevoli occasioni di lavoro e relazioni, è necessario per continuare a esercitare quell’azione propulsiva che l’Ucsi ha sempre svolto con un’autentica passione per l’uomo e per la sua informazione.

L'autore, Alessandro Rondoni, è direttore dell'Ufficio Comunicazioni Sociali delle diocesi dell'Emilia Romagna. In passato è stato presidente dell'Ucsi regionale

Ultima modifica: Mar 8 Gen 2019