'I giornalisti sono chiamati a raccontare il vero guardando al bene della società'. Lo dice il card. Sepe all'incontro Ucsi Campania

In occasione della ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, celebrata dall' Ucsi, l'Arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe non ha fatto mancare il suo appoggio e il suo sostegno agli operatori dell'informazione.

“I giornalisti – ha detto Sepe – svolgono una professione di altissima responsabilità in un contesto sociale, politico, culturale che richiede di unire le nostre forze, anche quelle morali e spirituali, per poter adempiere a questa professione così difficile anche nel nostro contesto napoletano”.

“Seguendo anche il messaggio che Papa Francesco ha rivolto alla categoria – ha continuato – diventa un obbligo morale stare accanto a loro che sono chiamati a raccontare la realtà con oggettività. Per un questo cristiano significa guardare al bene della società andando oltre le convinzioni politiche e personali”.

Il convegno intitolato “Libertà e Responsabilità nell'Informazione – L'Etica del Giornalista” organizzato da Ucsi Campania in sinergia con l'Ordine e l'Arciconfraternita si è svolto nel Salone del Mandato dell’Arciconfraternita dei Pellegrini è stato moderato da don Tonino Palmese.napoli 26gen2

Ha aperto il convegno Vincenzo Galgano, Primicerio dell'Arciconfraternita, che ha fatto riferimento al valore della completezza dell'informazione indispensabile condizione per una società libera.

Giuseppe Blasi, presidente di Ucsi Campania, porgendo il saluto dell'Unione Stampa Cattolica, ha ricordato la figura di Francesco di Sales giornalista impegnato ad informare le persone più semplici ed umili che così diventavano più consapevoli e libere.

Ottavio Lucarelli ha sottolineato le difficoltà in cui sono costretti a lavorare tanti giornalisti minacciati dalla camorra che hanno bisogno di essere sostenuti da società civile e istituzioni mentre il Governo annuncia l'intenzione di tagliare i fondi per l'editoria, decisione che penalizzerebbe fortemente l'esistenza stessa dei piccoli giornali di provincia e di quelli gestiti da cooperative indipendenti.

Le relazioni sono state svolte da Piero Damosso, caporedattore centrale di Uno mattina Rai e autore del libro "Giornalismo dell'alba. Storie, responsabilità e regole per un'informazione di dialogo" e da Marco Demarco, editorialista del Corriere della Sera.

“Il settore dell'informazione – ha analizzato Demarco – da alcuni anni sta vivendo una vera e propria rivoluzione che ha cambiato completamente la professione dal punto di vista tecnologico, formativo, contrattuale; il flusso di notizie è immenso, continuo ed ininterrotto; in questo contesto si rischia di cedere all'angoscia e di essere sopraffatti sia come giornalisti che come fruitori delle notizie. La nostra responsabilità risiede nel riconoscere che la verità ha una sua caducità e quindi nel nostro lavoro dobbiamo essere pronti a metterla in discussione continuamente e in modo onesto”.
“Nessuno di noi può fare a meno dell'informazione – ha sottolineato Piero Damosso - soprattutto al mattino per camminare nel nuovo giorno quando cominciamo la giornata e i fatti del mondo attraversano la nostra vita. Oggi più che mai fare il giornalista significa mettersi in ascolto dell'altro, mettere al centro del racconto la dignità dell'uomo, lasciandosi anche sorprendere dalle buone notizie”.

Ultima modifica: Mar 29 Gen 2019

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