Assisi, l'appello contro la strage degli innocenti è stato raccolto.

Assisi, si sa, è la nostra seconda casa. E lì adesso si raccolgono i frutti di quell’atto approvato nel novembre scorso da tutto il Consiglio comunale.

L’amministrazione ha appreso l’annuncio della fabbrica di bombe RWM Italia con cui ha reso noto ai propri lavoratori la sospensione per 18 mesi delle esportazioni di bombe in Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti nel rispetto della "volontà politica del parlamento e del governo".
Assisi è stata la prima città in Italia ad approvare all’unanimità in consiglio comunale il 19 novembre del 2018 una mozione Domani dal titolo “Mozione su stop bombe per la guerra in Yemen”.
Da quella data molte città, al di là dei colori e delle maggioranze, hanno approvato una mozione simile definendola ben presto come la “MOZIONE ASSISI” che chiedeva con forza a governo e parlamento di imporre lo stop della vendita delle bombe prodotte in Sardegna dalla RWM Italia con una seguente riconversione in produzione civile.
Hanno aderito alla mozione città come Cagliari, Verona, Bologna, Roma, Porto Mantovano, Firenze, Barletta, Montecatini Terme, Castel San Pietro, Alghero, Ivrea, Cava dei Tirreni, Poggibonsi, Cusano Milanino, Acquaviva delle fonti, Condove, Reggio Calabria, Sesto Fiorentino, Latina, Città di Castello, Consiglio Regionale Liguria.

L’appello è stato ribadito da Assisi in un convegno che si è svolto il 28 marzo dal titolo “Stop allo scandalo delle bombe italiane nello Yemen: la mozione di Assisi” con la partecipazione di vari movimenti tra cui Amnesty International Italia - Comitato Riconversione RWM per la pace ed il lavoro sostenibile - Fondazione Finanza Etica - Movimento dei Focolari Italia - Oxfam Italia - Rete della Pace - Rete Italiana per il Disarmo - Save the Children Italia – Pro Civitate Christiana.
Anche grazie alle sollecitazioni arrivate dai vari territori, il Parlamento e il Consiglio dei Ministri hanno approvato nei giorni scorsi lo stop all’esportazione di bombe.

Anche se non può essere considerato ancora un successo pieno perché il provvedimento rischia una ricaduta sui lavoratori, occorre che le città che hanno votato la “Mozione Assisi”, così come le città interessate ad impegnarsi, si adoperino verso il Parlamento e il Governo a porre fine “all’irragionevole conflitto tra la dignità del lavoro e il diritto alla vita per tutti”.

Il processo di cambiamento avviato, deve continuare, alla ricerca di soluzioni per riconvertire il Sulcis-Iglesiente e far sentire il sostegno ai lavoratori, vittime di un sistema economico e politico che non favorisce lo sviluppo umano integrale.

“In linea con questo impegno concreto per la pace, consapevoli delle tante emergenze nel mondo, ha affermato il sindaco Stefania Proietti - auspichiamo che dall’evento “The Economy of Francesco” del 26-28 marzo 2020 possano emergere proposte concrete anche per il disarmo dell’economia, proposte per una economia più giusta che aiuti a creare lavoro e a trasformare territori e persone feriti, anche se indirettamente, da politiche di guerra in laboratori di sviluppo sostenibile e di pace”.

Fonte: Ufficio stampa Comune di Assisi

Bella foto l'inaugurazione della Casa delle Associazioni con il sindaco di Assisi e il presidente di Ucsi Umbria

Ultima modifica: Mer 7 Ago 2019