'Uniti nel dolore della città, confidiamo in una informazione equilibrata'. La nota dell'Ucsi FVG dopo la tragedia di Trieste

Sui tragici fatti di Trieste pubblichiamo la nota diffusa in serata dall’Ucsi Friuli Venezia Giulia a firma della presidente Luisa Pozzar (ndr).

Trieste è piombata nel dolore. Oggi pomeriggio, quando tutto era pronto per la grande festa della Barcolana, un tragico evento ha sconvolto la città. E il dolore si trascina in queste ore, nelle quali si stanno chiarendo i contorni di un gravissimo fatto di sangue costato la vita a due agenti di polizia, poco più che trentenni, in servizio in Questura.

Trieste è una città di confine, un crocevia. Una periferia abituata alla convivenza multilingue e multiculturale. Un punto nevralgico per gli scambi commerciali, ma anche, purtroppo, uno snodo, non è un segreto, per i traffici di armi e droga. Di certo, però, una città pacifica e non abituata alle sparatorie in pieno centro, a due passi dal Teatro Romano, dove transitano ogni giorno centinaia di turisti e molte scolaresche, a due passi da Piazza Unità, il salotto cittadino affacciato sul mare, a due passi dal Santuario di Santa Maria Maggiore, dove i triestini da secoli si recano per affidarsi alla Madonna della Salute, e a due passi dalle vie nelle quali, in particolare il venerdì sera, tantissimi giovani frequentano i numerosi locali pubblici. La violenza, qui, non è di casa.

Fa male vedere quell’area completamente transennata ed immersa in un silenzio surreale, lì dove poche ore fa si è consumata una tragedia che non ha precedenti in città. Fa male provare solo ad intuire il dolore che ora attanaglia i familiari dei due giovani agenti caduti, fa male sapere che due giovani vite sono state stroncate in modo così violento. Fa ancora più male pensare che chi ha sparato, abbia, anche solo per un attimo, pensato di farlo con l’intenzione di uccidere, cosa che equivale ad una gravissima responsabilità.

Lo diciamo con forza: Trieste non è una città violenta e non è la città dell’odio. Trieste oggi ha un cuore profondamente ferito e, così come sta dimostrando di essere unita nel dolore in questo momento così triste, auspichiamo si dimostri unita nel dire no ad ogni forma di violenza.

Come giornalisti aderenti all’Unione Cattolica Stampa Italiana del Friuli Venezia Giulia, in questa giornata nella quale si fa memoria di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia e promotore della pace, ci uniamo al dolore dei familiari, dei colleghi degli agenti caduti, e della città tutta. E auspichiamo che il lavoro dei colleghi giornalisti, che ringraziamo, impegnati in queste ore in estenuanti dirette, non si lasci andare al sensazionalismo e ai facili giudizi su quanto accaduto, ma si impegni ad offrire un’informazione equilibrata nel rispetto della verità delle notizie, della deontologia professionale e di un dolore difficile da narrare. La preghiera, unita ad un profondo senso di umanità, che ci rende tutti fratelli, ci pare, in questi momenti, l’unica via per provare a dare senso ad un dolore così grande.

Trieste si addormenta tra le lacrime stasera. Al risveglio di domani, giorno di lutto cittadino, possa ritrovarsi ancora unita e determinata nel coltivare la pace e la convivenza che da sempre ne fanno un esempio per il nostro Paese e per l’Europa.

Ultima modifica: Ven 4 Ott 2019

UCSI - PI 01949761009 - CF 08056910584 - Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 224 del 29/09/2014 - Tutti i diritti riservati