AsiaNews, l'agenzia di 'giornalismo missionario'. Per tutti (e non solo per i cattolici)

La realtà di AsiaNews, agenzia di stampa espressione del Pontificio Istituto per le Missioni Estere (PIME) specializzata in notizie sul continente asiatico, è stata al centro di un interessante incontro di formazione per giornalisti tenutosi lo scorso venerdì a Pordenone - “Sfide e deontologia del giornalismo missionario” - e organizzato dal Centro Culturale Veritas di Trieste nell’ambito del progetto “Geopolis 2019 – 2020” in collaborazione con Ucsi Fvg, Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia, settimanale diocesano “Il Popolo” di Pordenone, settimanale cattolico in lingua slovena “Novi Glas” e Articolo21 Friuli Venezia Giulia.

A portare la propria testimonianza, come missionario e come giornalista, padre Bernardo Cervellera, direttore di AsiaNews: «La prima vocazione è quella al sacerdozio e al sacerdozio missionario» ha esordito «poi sono diventato giornalista per obbedienza. Quello di AsiaNews è un servizio all’unità della Chiesa nel continente asiatico e ne ho capito l’importanza quando sono stato in missione a Hong Kong. La traduzione dell’Evangelium Vitae giunse in questi luoghi due mesi dopo la sua pubblicazione: un tempo sufficiente alla propaganda per distruggerla, a fronte di un tempo molto più ampio per riuscire a comunicarla nel modo corretto e quindi a riabilitarla tra la popolazione! La necessità di essere tempestivi nel comunicare le notizie vaticane e anche locali ai fedeli dell’Asia è fondamentale affinché, con uno sguardo nostro in grado di registrare la misura della dignità umana, sia possibile correggere, attraverso le notizie vere e centrate sui fatti, le sfaldature delle società locali».

Un lavoro incentrato sul diritto alla libertà religiosa, quello dell’Agenzia del PIME, che è una vera e propria «cartina al tornasole dei diritti umani». Su 54 paesi del continente asiatico ben 32 hanno dei problemi sul fronte della libertà religiosa. E ciò si traduce nella necessità di proteggere i corrispondenti locali – «qui risiede il valore di AsiaNews rispetto agli altri media italiani che ormai hanno sempre meno corrispondenti e lavorano sempre più con le agenzie» - con uno pseudonimo (cosa che accade per più della metà di essi) e nello stare attenti a non mettere in pericolo l’incolumità delle persone, cosa che si traduce nella necessità «di accettare di dover tacere a volte».

«La nostra agenzia non fa giornalismo per i cattolici, ma fa giornalismo» ha proseguito Cervellera «con le nostre edizioni in lingua italiana, inglese, cinese e spagnola abbiamo un occhio particolare sulla realtà e sulla sua lettura e, soprattutto sui temi dei diritti umani e delle chiese in Asia, siamo molto ripresi da grandi testate nazionali e anche dalle radio. In media l’Asia finisce sui giornali per i disastri, per l’economia o per l’esotismo: noi, invece, cerchiamo di raccontare (andando nella direzione del giornalismo costruttivo, nda) che in mezzo alle persecuzioni, ai tifoni e alle crisi economiche le persone vivono. È importante denunciare, quando serve, ma è molto più importante raccontare storie positive». Una nota di non poco conto riguarda, infine, l’interessante spazio dato alle corrispondenti donne che scrivono, per esempio, da Hong Kong, dalla Cina, dall’Uzbekistan e dal Vietnam.

Una piccola platea, ma molto attenta ed interessata, ha posto diverse domande al relatore che ha risposto con generosità. Radio Voce nel Deserto di Pordenone ha registrato l’incontro per proporlo nel corso del mese di ottobre, mese missionario straordinario indetto da Papa Francesco per il 2019, ai propri ascoltatori. Un esempio positivo cui ha scelto di accodarsi anche Radio Nuova Trieste.

Ultima modifica: Dom 20 Ott 2019