La newsletter di gennaio dell'Ucsi Veneto

Pubblichiamo anche sul nostro sito la nuova newsletter dell'Ucsi Veneto (ndr)

Carissime e carissimi,

la nostra Newsletter di gennaio è particolarmente importante, perché si tratta del mese che ospita la ricorrenza del nostro santo patrono, san Francesco di Sales (24/1). Ancora più importante per noi veneti, perché, come sapete, questo grande Dottore della Chiesa a Padova, tra il 1588 ed il 1591, studiò diritto e si laureò; e qui prese la decisione di divenire sacerdote. È nostro patrono dal 1923, nominato da papa Pio XI, quindi tra due anni celebreremo il centenario dell’evento. A proposito di celebrazioni, trent’anni fa, come Ucsi Padova e Università di Padova, celebrammo il quattrocentenario della sua laurea con un importante convegno di studi che tenemmo a Palazzo Bo, sede storica dell’ateneo patavino.

Ma è tempo di colori aranciati, che vanno dal giallo al rosso (io sono dicromatico – vedo i colori a modo mio, passatemi quindi questa similitudine...), e quindi non ci è permesso di condurre la nostra vita associativa come vorremmo, potremmo e soprattutto dovremmo, in questo periodo tanto plumbeo del nostro mestiere, specie dal punto di vita professionale, etico e deontologico (che in questo caso, davvero, non sono sinonimi...). Per i giornalisti e il giornalismo si sta restringendo tutto: posti di lavoro, libertà, stipendi, pensioni (l’Inpgi è in grandissima difficoltà), autorevolezza... Non si tratta solo dell’avvento di internet o dei social; è un processo che risente di tutto lo «sviluppo» economico-sociale del ventunesimo secolo. Dentro questo quadro complicato e non del tutto intelligibile noi vogliamo continuare a portare la nostra testimonianza di giornalisti impegnati e seri, desideriamo emergere per correttezza e professionalità, essere portatori di verità in quanto fedeli a valori forti e inossidabili perché testimoni della certezza evangelica. Nel nostro piccolo, certo, e ognuno come può, ma convinti che è lungo questo itinerario che si trovano le risposte corrette. Il mezzo di condivisione di questi orizzonti per ora è la formazione, online.

Un primo appuntamento, come spiega meglio Nicoletta Martelletto nel suo pezzo seguente, è in agenda fra 15 giorni, il 23 Gennaio, anche per onorare un giorno prima il nostro santo patrono. Spero che molti di voi partecipino... Grazie!

Mimmo Vita Presidente UCSI Veneto

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PADRE ERMES RONCHI

sabato 23 gennaio ore 10

In occasione della festa del patrono dei giornalisti, san Francesco di Sales, sabato 23 gennaio alle ore 10 gli iscritti Ucsi del Veneto sono invitati a partecipare da remoto a un momento di incontro e di formazione con padre Ermes Ronchi, religioso dei Servi di Maria, teologo e comunicatore, docente alla Pontificia università Marianum di Roma, oggi anche animatore dalla comunità di Isola Vicentina di un gruppo sui nuovi stili di vita in rapporto al Creato.

A padre Ermes abbiamo chiesto di aiutarci a riflettere sul tema Vieni e vedi. L'esperienza della comunicazione e della verità, prendendo spunto dal messaggio della 55esima Giornata mondiale delle comunicazioni 2021. L'incontro durerà circa un'ora e un quarto e prevede, oltre all’intervento di padre Ronchi, uno spazio per le nostre domande, così come ci ha lui stesso sollecitato a fare.

Chi volesse inviarle fin d'ora può farlo scrivendo a nicoletta.martelletto@ilgiornaledivicenza.it 

Prossimamente, via email vi invieremo il link per partecipare al webinar grazie alla collaborazione dell'Ucsi nazionale.

Se conoscete persone che hanno piacere di partecipare segnalateci le loro email. Saranno informati e invitati anche i vescovi del Veneto e gli Uffici diocesani per la Comunicazione sociale.

Vi proponiamo di seguire una sintesi del messaggio della Giornata 2021.

«Vieni e vedi» (Gv 1,46).
Comunicare incontrando le persone come e dove sono

«Vieni e vedi». Queste parole dell’apostolo Filippo sono centrali nel Vangelo: l’annuncio cristiano, prima che di parole, è fatto di sguardi, testimonianze, esperienze, incontri, vicinanza. In una parola, vita. Proprio quelle parole, citate nel Vangelo di Giovanni (1, 43-46) sono state scelte da papa Francesco come tema del 55° Messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali, che si celebrerà nel maggio 2021. «Comunicare incontrando le persone come e dove sono», è il sottotitolo.

Nel cambio epocale che stiamo vivendo, in un tempo che ci obbliga alla distanza fisica a causa della pandemia, la comunicazione può rendere possibile la vicinanza necessaria per riconoscere ciò che è essenziale e comprendere davvero il senso delle cose.

Non conosciamo la verità se non ne facciamo esperienza, se non incontriamo le persone, se non partecipiamo delle loro gioie e dei loro dolori. Il vecchio detto «Dio ti incontra dove sei» può essere una guida per coloro che sono impegnati nel lavoro dei media o delle comunicazioni nella Chiesa. Nella chiamata dei primi discepoli, con Gesù che va a incontrarli e li invita a seguirlo, vediamo anche l’invito a utilizzare tutti i media, in tutte le loro forme, per raggiungere le persone, come sono e là dove vivono.

Nicoletta Martelletto
Vice-presidente UCSI Veneto

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Figli di un Padre che ci ama per sempre

Il tempo liturgico del santo Natale è concluso. La pandemia ci ha costretti a forme di partecipazione quanto meno ristrette, prudenti e preoccupate. Abbiamo però ugualmente riflettuto sul senso della Incarnazione.

Abbiamo compreso che il Figlio di Dio si è fatto piccolo e debole per partecipare alla vita della creatura umana in tutto.
Da Betlemme è partito il messaggio che tutti siamo amati da Dio con un amore infinito e nello stesso tempo personale.

Il Signore ama ciascuno di noi e noi ci siamo scoperti suoi figli. Ecco la bellissima notizia che Gesù ci ha portato: l’amore del Padre celeste raggiunge teneramente e liberamente il cuore di ciascuna creatura umana sulla terra.
Scoperta questa meravigliosa realtà, comprendiamo anche la straordinaria grandezza del significato di tutto ciò.
L’amore di Dio per noi è esclusivamente per il nostro bene e non ci trascura, non ci tradisce mai.

Molte volte - nel tempo - la creatura umana si dispera nella solitudine, nella povertà di situazioni e di sentimenti calpestati e sfruttati per essere alla fine «scartati» come spesso papa Francesco ricorda e definisce aspetti di questa nostra cultura del consumo e dell’egoismo.

Ecco allora che la scoperta di un amore forte e sicuro ci consola e ci incoraggia al punto da dover comunicare la gioia di questa scoperta di sacralità e di bellezza dell’essere appunto figli amati da Dio.

La comunicazione che è al centro della figura e del ruolo del giornalista, ben comprende questa realtà di una scoperta che deve essere fatta conoscere e condivisa.
Amare e donare diventa un imperativo necessitante.

Ci avviamo a ritrovare in questa dinamica della comunicazione la figura del nostro santo patrono, san Francesco di Sales, desideroso solo di donare verità e amore alle persone nel suo impegno apostolico.

Abbiamo bisogno del suo esempio e del suo aiuto per praticare giorno per giorno non un mestiere, ma una missione.
Al fondo di noi stessi c’è un segreto che chiede urgentemente d essere fatto conoscere: la nostra dignità, dono del Padre e del suo immenso Amore.

don Bruno Cappato
Consulente Ucsi Veneto

Ultima modifica: Lun 11 Gen 2021