Quell'ultimo verbale di don Renzo e l'associazione in lutto

Scorrere le righe del verbale dell’ultima assemblea regionale dell’Ucsi Friuli Venezia Giulia, che si è tenuta lo scorso 26 settembre, e trovarsi a raccogliere una memoria grata. Soffermarsi sui tratti di una calligrafia personalissima e coglierne precisione e attenzione nel riportare dialoghi e proposte. Chiedersi come poter raccogliere l’eredità di una testimonianza intensa e sempre schierata dalla parte dei più deboli, sempre “con la schiena dritta” e al servizio della verità.

Inizia così una domenica che è anticipo di primavera: con lo sguardo su queste righe manoscritte e la notizia della morte di don Renzo Boscarol, sacerdote e giornalista, avvenuta nella notte tra sabato 6 e domenica 7 marzo (quasi in un anticipo di risurrezione) dopo alcune settimane di ricovero nel reparto Covid dell’ospedale di Cattinara (Trieste). Quella notizia che nessuno di noi avrebbe voluto leggere.

Quel pomeriggio di settembre, puntuale e disponibile come sempre, si era presentato anche lui all’assemblea regionale e, di buon grado, aveva accettato di redigere il verbale di quell’appuntamento così importante per la vita della nostra piccola associazione. Si era seduto in prima fila per ascoltare bene, ma in un po’ da parte. Un po’ rivolto al tavolo e un po’ all’assemblea: era davanti, ma non troppo, per rimanere in mezzo agli altri. Mai sopra. In mezzo. Lo sguardo attento e gli interventi sempre centrati sulla realtà territoriale e sulla situazione critica dell’editoria, cattolica e non. Con voce ferma e parola accorata sapeva portare all’attenzione questioni attuali, denunciando se necessario... con la consapevolezza che il giornalista deve dire, a volte, anche quando altri scelgono di tacere.

Don Renzo si faceva voler bene. Era un uomo e un sacerdote presente. E un giornalista di quelli della “vecchia scuola”, sempre pronto a mettere la propria penna al servizio della Buona Notizia. Un curriculum lunghissimo pieno di incarichi pastorali e professionali. E quella disponibilità a farsi presente in ogni occasione. Dai funerali («per celebrare la vita») ai battesimi, dai corsi di formazione per giornalisti agli incontri pubblici e al mondo del lavoro. Aveva aderito con entusiasmo alla ricostituita Ucsi Fvg. E ci incoraggiava ad essere seme nell’opinione pubblica. Quando non poteva esserci fisicamente chiamava uno dei suoi giovani per registrare un breve video e rendersi ugualmente presente, specialmente in questo ultimo anno di pandemia, durante il quale gli incontri online erano prevalenti e lui diceva «non sono attrezzato per partecipare, ma sono ugualmente con voi».

Scritto di suo pugno con la precisione che lo contraddistingueva, con calligrafia fitta e regolare, ieri questo verbale di Assemblea pareva solo un foglio di appunti. Oggi, dopo il passaggio di don Renzo nella Vita senza fine, questi fogli rimangono come carezza e testimonianza di un impegno e di una presenza. Che continueranno ad accompagnarci.

Ultima modifica: Dom 7 Mar 2021