La newsletter dell'Ucsi Veneto

Dalla segreteria di Ucsi Veneto riceviamo e pubblichiamo la newsletter di ottobre 2021.

Gentili colleghe e gentili colleghi,

con un po’ di ritardo rispetto a quanto vi avevamo promesso, e di questo ci scusiamo, ecco la newsletter di ottobre, che ha come tema centrale il Congresso nazionale che si è svolto a Roma nell’ultimo fine settimana di settembre. Ma non solo: vogliamo infatti darvi notizia dei prossimi appuntamenti che ci vedranno impegnati da qui a gennaio 2022, come Ucsi Veneto.

Partiamo dal Congresso che si è tenuto a Roma dal 24 al 26 settembre. Per il Veneto, come ricorderete, hanno partecipato: Paolo Avezzù, Giandomenico Cortese, Maria Giovanna Romanelli e Mimmo Vita. La tre giorni ha portato al rinnovo pressoché totale dei vertici nazionali di Ucsi, visto che la presidente uscente Vania De Luca ha scelto di non ricandidarsi. Il nuovo presidente è Vincenzo Varagona, giornalista Rai, marchigiano, mentre il nuovo segretario è Salvatore Di Salvo (che prende il posto di Maurizio Di Schino) di Ucsi Sicilia. Ma anche il Veneto è rappresentato nel nuovo Consiglio nazionale, essendo risultato eletto Giandomenico Cortese che va così ad affiancare l’altro veneto già presente in Consiglio (e riconfermato nell’ultima elezione): Alberto Lazzarini (attuale tesoriere). Gli altri membri del nuovo Consiglio sono: Luciano Regolo e Maria Luisa Sgobba (vicepresidenti); Michele Albanese, Giuseppe Blasi (anche in Giunta), Enrica Cefaratti, Andrea Cuminatto, Francesca Di Palma, Maria Elisabetta Gandolfi, Ermanno Giuca, Pino Nardi, Domenico Pantaleo, Domenico Piano, Gaetano Rizzo, Vito Sacco, Maria Luisa Secchi, Angela Trentini. La Giunta nazionale è invece così composta: Luisa Pozzar, Antonello Riccelli, Paola Springhetti, Marta Valagussa. Ovviamente a tutti vanno i nostri auguri di buon lavoro, al servizio dell’Ucsi.

Di seguito troverete le testimonianze dirette di due nostri delegati, Mimmo Vita e Giandomenico Cortese, che hanno voluto condividere con tutti noi la loro esperienza.

Vi segnaliamo ora i prossimi appuntamenti che come Ucsi Veneto abbiamo in cantiere.

Il primo, imminente, è la presentazione del libro NOTIZIA (Edizioni Messaggero Padova.Emp), del collega Alberto Laggia, che si terrà lunedì 25 ottobre alle ore 21. L’appuntamento sarà online (vi invieremo in prossimità dell’evento il link per collegarvi, come di consueto), per dare a tutti la possibilità di partecipare. Ci pareva interessante iniziare questo nuovo anno con una riflessione condivisa sullo “stato dell’arte” della nostra professione, che ruoterà attorno a un dialogo tra l’autore del volume (socio Ucsi di Venezia) e Nicoletta Martelletto, vicepresidente regionale.

Il secondo appuntamento che come Ucsi regionale vi segnaliamo è il Premio Natale Ucsi 2021, organizzato come ogni anno dalla sezione di Verona, che si terrà l’11 dicembre nella città scaligera e al quale siamo tutti invitati a partecipare. Potrete trovare il Bando di questa edizione del Premio a questo link: http://premioucsi.it/ Vi chiediamo di farlo girare e condividerlo con i colleghi che potrebbero essere interessati.

Il terzo appuntamento riguarda le celebrazioni per il nostro patrono, san Francesco di Sales (24 gennaio). Come ricorderete, ogni anno Ucsi veneto patrocina in particolare una delle

celebrazioni che avvengono nelle varie diocesi del Veneto: quest’anno è stata scelta la diocesi di Rovigo. I particolari dell’evento (che si terrà presumibilmente sabato 22 gennaio) in una delle prossime newletter.

C’è poi un quarto appuntamento, decisamente a più lunga scadenza (parliamo del gennaio 2023), ma quale è bene cominciare già a pensare per tempo, vista la sua importanza per tutti noi: il primo centenario della nomina di san Francesco di Sales a patrono dell’Ucsi. Ecco quanto, a tale riguardo, ci scrive il nostro presidente, Mimmo Vita:

Carissimi, come già vi avevo anticipato nella nostra Newsletter di gennaio riferendomi a san Francesco di Sales, questo grande Dottore della Chiesa studiò diritto e si laureò a Padova tra il 1588 ed il 1591; e qui prese la decisione di divenire sacerdote. È patrono dei giornalisti dal 26 gennaio 1923, nominato da Papa Pio XI°, quindi tra due anni ne celebreremo il centenario.

Perché questa nomina? Francesco di Sales ha lasciato oltre 30 mila lettere e vari libri scritti in linguaggio semplice, elegante, coinvolgente, ricco di immagini. È questo il motivo per cui Pio XI lo ha proclamato il 26 gennaio 1923, nell’enciclica Rerum Omnium, patrono di “tutti quei cattolici che, con la pubblicazione di giornali o di altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina”. Paolo VI poi ribadì nella lettera apostolica Sabudie Gemmae, che egli era “modello dei giornalisti cattolici”. A proposito del nostro patrono e di celebrazioni, trent’anni fa, come UCSI Padova e Università di Padova, celebrammo il quattrocentenario della sua laurea con un importante convegno di studi che tenemmo al Bo’, la sede storica dell’ateneo patavino.

Ho ricordato queste date ed eventi al Congresso nazionale UCSI di 15 giorni fa, segnalando l’impegno di UCSI Veneto a celebrare questo centenario a Padova nel 2023. La data la concerteremo tra Giunta UCSI Veneto e UCSI nazionale, ma vi chiedo cortesemente fin d’ora di tenere in mente questa speciale occasione e per quanto possibile di collaborare alla riuscita dell’evento, sia “scrivendo” che offrendo la vostra disponibilità operativa.

Sono certo che molti di voi si faranno subito vivi con noi, ovvero con Sabina Fadel, Nicoletta Martelletto, Silvio Scacco, Stefano Filippi, don Bruno Cappato e il sottoscritto: tutto sommato manca poco più di un anno, e questi eventi complessi (da coinvolgere UCSI nazionale, CEI, Conferenza episcopale triveneta, Vescovo di Padova, Università di Padova, Città di Padova, eventualmente Regione Veneto, Ordine dei Giornalisti nazionale e Veneto, FNSI e Assostampa veneta e padovana, salesiani e salesie, etc.) necessitano di tempo e persone per essere ben gestiti. Grazie, attendo quindi le vostra disponibilità. (Mimmo Vita)

Vi lasciamo ora con le due testimonianze di Mimmo Vita e Giandomenico Cortese, e vi aspettiamo numerosi alla presentazione del 25 ottobre!

Un caro saluto a tutte e a tutti.

Per il Consiglio Ucsi Veneto

Sabina Fadel

CONTINUEREMO SU QUESTA STRADA...

Di Mimmo Vita

Presidente Ucsi Veneto

E così si è concluso anche il XX° Congresso nazionale dell’UCSI, l’Unione cattolica stampa italiana (Roma 24-25 Settembre 2021). L’UCSI è una associazione di giornalisti e di comunicatori professionali. Non solo giornalisti quindi. Questa piccola rivoluzione, introdotta nel 2012, quasi dieci anni fa, deriva dalla “consapevolezza che fenomeni come la crossmedialità e la commistione dei generi richiedono un approccio unitario e ad ampio spettro sui fenomeni comunicativi, anche per preservare la qualità dell’informazione sui vecchi e sui nuovi media, le cui connessioni sono ogni giorno più fitte... L’UCSI dal 2011 tiene una Scuola nazionale di formazione per giovani comunicatori. Le UCSI regionali, anche in collaborazione con gli Uffici diocesani per le comunicazioni sociali e con altre sigle, organizzano sul territorio convegni, incontri, giornate di studio su temi di attualità nel mondo della comunicazione, con particolare attenzione alla deontologia e all'etica dei comunicatori... Siamo anche convinti che in Italia ci sia troppa sottovalutazione circa gli effetti negativi delle distorsioni presenti nel mondo della comunicazione sulla vita sociale e politica. Il nostro obbiettivo dichiarato è quello di favorire, attraverso l’etica e la qualità dei media, un migliore funzionamento del sistema democratico (da www.ucsi.it)”.

Questa premessa era importante perché dopo il rinnovamento che la nostra UCSI regionale ha voluto nel 2019, dandosi una nuova dirigenza che in questi due anni ha impostato un lavoro di approfondimento sulle tematiche professionali ed etiche, ma anche avviando ipotesi di riorganizzazione territoriale – fatto pubblicamente riconosciuto e apprezzato da UCSI nazionale a Roma nell’assise di 15 giorni fa, il Veneto ha portato ai lavori congressuali romani il proprio contributo per l’individuazione di un percorso che, in continuità con quanto realizzato dal Consiglio e Giunta uscente, offrisse ulteriore linfa ed energia al processo in corso. Mi rendo conto di aver scritto una frase molto politica,

quindi criptica. In altri termini la giovane rinata UCSI Veneto al Congresso romano è stata presente e attiva; non ci interessavano i posti in Consiglio, abbiamo mantenuto quello che avevamo (grazie davvero a Giovanni Furlan consigliere uscente e al neonominato Giandomenico Cortese, ma anche agli altri due delegati veneti, Maria Giovanna Romanelli e Paolo Avezzù). Ci interessavano i contenuti in un momento difficile per UCSI, visto che tanto la Presidente Vania De Luca e il Segretario Maurizio Di Schino si erano resi indisponibili al rinnovo; problema di non poco conto, anche per la caratura delle loro personalità.

Ma ancor più difficile per il mondo giornalistico e dell’informazione nazionale. In sintesi: con il calo inarrestabile delle vendite dei media cartacei, della pubblicità sui media tradizionali, quindi dello stato di crisi ormai generalizzato delle aziende dell’informazione e dell’INPGI, i licenziamenti quotidiani di giornalisti, lo sfruttamento indiscriminato e sottopagato dei giovani, l’ascesa incontrollata dei social media e dell’informazione web... È solo una parte dei problemi che attanagliano il mondo dell’informazione e della comunicazione italiana e mondiale. La recente assegnazione del premio Nobel a due giornalisti (una filippino-americana e l’altro russo) non ripara lo strappo che da tempo vede la verità sotto attacco, sintetizzabile con l’ormai generalizzata espressione di “fake news”. L’UCSI, la cui autorevolezza è riconosciuta a livello nazionale, può essere significativa nella gestione di iniziative e processi a contrasto di queste potenti dinamiche negative, solo se è unita. Noi veneti a Roma abbiamo operato in questa direzione, per l’unità. I congressi si sa sono sempre momenti dove emergono tensioni, personalismi, vecchi e nuovi rancori. Quello dell’UCSI non si è svolto diversamente... Possiamo affermare però che il risultato finale, ovvero il consenso forte attorno alla presidenza di Vincenzo Varagona e alla segreteria di Salvo di Salvo, raggiunto attraverso l’unanimità trovata nella riunione dei presidenti regionali, anche grazie alla mediazione del Veneto, sia foriero di un triennio attivo e fecondo. Starà ai singoli, e noi non faremo mancare il nostro contributo, ad operare concretamente affinchè l’UCSI non faccia mancare al dibattito in atto sui media e la comunicazione, ma non solo, i contenuti etici e deontologici indispensabili. E come potremmo altrimenti: gli stimoli continui di Papa Francesco (anche con la ultima sollecitazione “Ascoltate”, il tema scelto per la 56^ giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali e ovviamente con il discorso all’udienza concessa a UCSI due anni fa, vedi http://www.ucsi.it/news/eventi/10901-le-parole-di-papa-francesco-ai-giornalisti-dell-ucsi.html) o quanto emergerà dalla 49ª Settimana Sociale dei Cattolici

Italiani, a Taranto dal 21 al 24 ottobre 2021, sul tema: “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro e futuro. #tuttoèconnesso”, sono solo due esempi.

Papa Francesco nel discorso appena citato ricorda a tutti noi: ”Nell’era del web il compito del giornalista è identificare le fonti credibili, contestualizzarle, interpretarle e gerarchizzarle”. E sottolineava anche: “Vi incoraggio a portare avanti questa missione attingendo sempre linfa dalle radici che vi hanno fatto nascere: la fede, la passione per la storia degli uomini e la cura delle dimensioni antropologica ed etica della comunicazione.” Ecco, con questo spirito UCSI Veneto opererà all’interno degli organismi nazionali per

questo triennio, che sarà (speriamo) quello del dopoPandemia all’interno della quale dovremo affrontare/contrastare le sfide delle pandemie mediali, ben descritte dal recente

volume UCSI curato da Vania De Luca e presentato a Vicenza da noi lo scorso 15 Maggio, presente Maurizio Di Schino e il Vescovo di Belluno Renato Marangoni.

Continueremo su questa strada...

UN INCROCIO DI VOLTI

Di Giandomenico Cortese

Consigliere nazionale Ucsi

“Ascoltate”, il monito di Papa Francesco per la prossima, la 56.a, Giornata delle Comunicazioni Sociali, è perfettamente in linea con il tema del XX Congresso Nazionale dell’UCSI che si era dato, nel proposito di rinnovare anche i suoi vertici associativi, l’impegnativa ed ambizioso titolo: “Un nuovo inizio per l’informazione”. Una svolta. A dire il vero, fare informazione necessita quotidianamente di un rinnovamento, di un nuovo inizio nel suo essere – in particolare per la stampa che ambisce al ruolo di “cattolica”, aperta all’universale nella costante ricerca della verità – sentinella del reale, nel suo proporsi costruttiva, responsabile, di qualità.

I lavori congressuali, a Roma, nel fare un bilancio della vita più recente, nella presenza e, per quanto possibile, nella testimonianza dei mille e più giornalisti e comunicatori associati, hanno rilevato con coraggio le molte criticità della professione, suggerendo e invitando a proseguire su nuove strade partecipative, con una attenzione prioritaria ai giovani ed alla loro formazione, ad una proposizione di valori e di eticità a fronte delle carenze di cui il nostro mestiere sta soffrendo.

Le voci dei cattolici in questo Paese sembrano affievolirsi nel tempo. L’UCSI può avere ancora un ruolo, nella varietà delle sue interpretazioni regionali, nella necessità di rivedere l’organizzazione a partire da una revisione dello statuto istitutivo, all’interno di una Chiesa che, se non ha perso di autorevolezza nelle sue gerarchie, sicuramente – specie nei tempi più recenti della pandemia – ha “perso il gregge”.

L’UCSI insomma può essere strumento, forse anche lievito, con le donne e gli uomini che

ne condividono i principi e sanno impegnarsi con determinazione e fermezza, animando le redazioni, insistendo sulla formazione permanente, con iniziative pubbliche ancora qualificate, vivendo appassionatamente e coerentemente le varie fasi della professione.

Le riflessioni ascoltate a Roma, gli impegni del nuovo gruppo dirigente, proprio nella linea suggerita dal Papa di quel ”ascoltate” prima di scrivere, di parlare, di proporre idee o raccontare storie, interpretare notizie, accompagnare a scelte autonome i fruitori della

informazione. Atteggiamenti questi che possono e debbono avere per obiettivo, una

formazione che riesca a suscitare motivazioni soprattutto per le giovani generazioni, ma più in generale per tutti i Veneti. Essenziale diventa la rinascita associativa dopo i tempi

frammentati dalla stanchezza, del disorientamento, anche con un recupero del proselitismo che è missione per la condivisione di qualità e di ideali.

La nuova stagione dell’UCSI, suggerita dal Congresso, ha convinto intanto i delegati a farsi animatori credibili e coerenti, non fermandosi, nei loro territori, esclusivamente alla celebrazione di San Francesco di Sales, il nostro patrono, non compiacendosi per la consolidata realtà del Premi Natale UCSI che Verona continua a proporre con tenacia e rilevanza nazionale, tornando ad essere punto di riferimento e motivatore di formazione deontologica della categoria, mai assenti dalle problematiche della categoria, più presenti nelle redazioni dei media regionali, convinti sostenitori dei settimanali diocesani, in un ruolo che può essere a fianco dei nostri Vescovi, dei “pastori del gregge”, in quella prossimità di presenza che impone a chi intende fare informazione (per di più con l’aggettivamente cattolica) di assumere lo stile di vicinanza, compassione e tenerezza, per essere in grado di vedere, riflettere, ricostruire.

E in questa nostra società veneta lo si può ancora fare vivendo comunque la professione, nelle sue difficoltà, con l’obiettivo di connettere le solitudini, essere laddove c’è la gente, con uno spazio critico, con la forza dell’umiltà, e il valore della qualità (professionale), con l’uso corretto delle parole e, se non appare troppo ambizioso, usando la grammatica dell’amore.

Mi piace l’idea che qualcuno ha indicato, forse perché esausto dal dilagare delle relazioni virtuali, di fare della nostra professione un “incrocio dei volti”.

Ciò imporrebbe sicuramente più semplicità, rispetto, tolleranza, ascolto delle verità.

Ultima modifica: Mar 19 Ott 2021

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