Dalla Terra dei Fuochi gli spunti per una nuova comunicazione ambientale

Terra dei Fuochi: Una nuova etica per comunicare l’emergenza ambientale”, questo il titolo del primo corso di formazione per operatori dell’informazione, finalmente in presenza, organizzato dall’Ucsi Campania ad Acerra, città ricca di storia civile e religiosa ma continuamente sulle cronache per il termovalorizzatore, per lo smaltimento legale ed illegale dei rifiuti e per l’opposizione della popolazione ad essere la città simbolo e martire dell’annosa questione emergenza ambientale.

Ha aperto il dibattito il vescovo di Acerra e presidente della Conferenza Episcopale Campana monsignor Antonio Di Donna che non ha fatto mancare la sua denuncia.

Si è definito un “convertito” alla custodia del Creato da quando amministra spiritualmente questa diocesi dove ha incontrato ed incontra tante persone, ha ascoltato ed ascolta tante storie ed è vicino a tanti bambini ammalati a causa dell’inquinamento ambientale. «Siamo stanchi di subire – ha detto - in queste terre sono localizzati tanti impianti per il trattamento dei rifiuti, ma non smetteremo di far sentire la nostra voce. Occorre una moratoria, bisogna alleggerire il peso di altre industrie inquinanti su questi territori che già tanto hanno dato e occorre stabilire alleanze positive contro l’illegalità perché non dobbiamo mai dimenticare che quello dei rifiuti è un grande affare”, ha detto.

All’incontro è intervenuto anche il procuratore di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso, particolarmente impegnato proprio sulla lotta ai reati ambientali. Il magistrato ha delineato uno scenario complesso e una legislazione farraginosa che spesso non consente di perseguire e tanto meno di punire chi commette questo tipo di reati. «La repressione non basta a risolvere il dramma ambientale, serve educare la gente alla tutela dell’ambiente. A suo tempo alla commissione parlamentare per la revisione dei reati ambientali ho proposto di inserire l’educazione ambientale nelle scuole. Il dramma non si risolve con la sola repressione, perché quando la magistratura interviene il danno ambientale è già stato perpetrato. Ma purtroppo la politica non sempre interviene nel modo giusto”.

mons antonio di donna

Ha raccontato la sua esperienza anche l’inviata del Tgr Campania Francesca Ghidini che si è trovata spesso a raccontare stori di famiglie e bambini, abitanti nei territori denominati Terre dei Fuochi, che si sono ammalati e in alcuni casi sono morti.

Don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis, infine, ha ricordato che nel 2008 in piena crisi rifiuti, quando ci fu l’incendio del campo Rom di Ponticelli quell’episodio ispirò il tema della giornata di Libera contro le mafie denominata “l’etica libera la bellezza”.

Ha moderato l’incontro il presidente dell’Ucsi Campania e vicecaporedattore Tgr Campania Guido Pocobelli Ragosta che ha ribadito il necessario, fondamentale e scrupoloso contributo dell’informazione e dei giornalisti cattolici in particolare, sulle ricadute sociali dell’emergenza ambientale.

Ha introdotto i lavori il saluto del presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli. Il corso è stato organizzato grazie all’impegno di Antonio Pintauro, responsabile della comunicazione della Diocesi di Acerra.

Ultima modifica: Mer 15 Dic 2021