Guai a fare il giornalismo 'del sentito dire'. Il priore di Bose all'iniziativa di Ucsi Veneto

Sabato 22 gennaio l’Ucsi provinciale di Rovigo, in collaborazione con l’Ucsi regionale del Veneto, e alla presenza di un nutrito numero di giornalisti, anche da remoto, ha fatto memoria della festa del santo patrono Francesco di Sales. Presso il seminario vescovile di Rovigo, mons. Pierantonio Pavanello, assieme all’assistente regionale Ucsi, mons. Bruno Cappato, ha celebrato la messa. Nella sua omelia, prendendo spunti dalle letture, dal brano evangelico e dalla figura di San Francesco di Sales, ha ben evidenziato il tema dell’ascolto e il ruolo del giornalista e del comunicatore.

Dopo i saluti di rito da parte del presidente Ucsi provinciale Giovanni Dainese e di Mimmo Vita, presidente Ucsi Veneto, il priore della comunità di Bose, Luciano Manicardi, ha sviluppato la sua interessante relazione partendo da una premessa che aveva come “focus” tre parole “suggerite” da Papa Francesco in occasione della cinquantesima giornata mondiale delle comunicazioni sociali: Ascoltare, approfondire, raccontare.

Sottolineava, citando sempre il messaggio papale, la necessità di reimparare a comunicare perché il giornalista, oggi in particolare con internet, spesso è un “pantofolaio” cioè non presente “sul campo” (una volta si consumavano le suole delle scarpe nel cercare le notizie) rischiando così di fare un giornalismo “del sentito dire” (riportandosi a Domenico Quirico). Gesù ci avverte, tuttavia, di prestare attenzione a ciò che si ascolta (controllare e verificare le fonti) solo così si diventa comunicatori della “verità”. Il giornalista si trova, quotidianamente, a combattere con le parole. Ha la grande responsabilità di dire sempre e comunque la verità e per questo corre il serio pericolo anche di essere ucciso e quindi di diventare un “martire” per la verità.

QUI IL TESTO DELLA RELAZIONE DEL PRIORE DI BOSE

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Ultima modifica: Mar 25 Gen 2022