Raccontare il riscatto dalle mafie, nel solco di don Puglisi e don Diana. Corso di formazione a Palermo

Raccontare il riscatto dalle mafie, il percorso culturale e di educazione, attraverso due figure esemplari, quella del beato don Pino Puglisi e quella di don Peppe Diana, uccisi entrambi dalla criminalità organizzata.

È il tema scelto per il corso di formazione dei giornalisti organizzato dall’OdG Sicilia, dall’Ucsi Sicilia e dall’ufficio Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Palermo. Si svolge sabato 8 ottobre presso i locali dell’Ordine dei giornalisti a Palermo (via G.Lorenzo Bernini 52/54) dalle ore 9 alle ore 13.

Ad introdurre i lavori ci saranno il presidente dell’Odg Sicilia Roberto Gueli ed il vicepresidente Salvatore Li Castri, il segretario nazionale Ucsi e tesoriere dell’Odg Sicilia Salvatore Di Salvo, il presidente Ucsi Sicilia Domenico Interdonato e il presidente dell’Ucsi Palermo Michelangelo Nasca, il direttore dell’ufficio Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Palermo Luigi Perollo.

Saranno i giornalisti Francesco Deliziosi, caporedattore del Giornale di Sicilia, e Luigi Ferraiuolo, giornalista di Tv2000, moderati dalla vice presidente dell’Ucsi Palermo Sandra Pizzurro, a delineare il ricordo di queste due pietre miliari nella lotta alla criminalità. La loro piena adesione al Vangelo ha contribuito allo sviluppo di una cultura di emancipazione dalle mafie. Il beato don Pino nella sua Palermo e don Peppe nella sua Casal di Principe. Le loro vite sono state un percorso di educazione, sono state l’esempio di una Chiesa presente e impegnata in prima linea, viva e attiva ad aiutare i più deboli e le vittime più giovani delle mafie e della mafiosità. Uccisi “in odium fidei”, perché il mafioso odia il Vangelo quando diventa strumento di liberazione.

La presenza preziosa dell’arcivescovo della diocesi di Palermo mons. Corrado Lorefice testimonierà l’impegno della Chiesa di oggi, la Chiesa in uscita di Papa Francesco: “Meglio una Chiesa incidentata per annunziare il Vangelo, che una Chiesa ammalata da chiusura”. Era il 2019, appena quattro anni fa, quando il Santo Padre è venuto a celebrare a Palermo il XXV anniversario della morte di don Puglisi, visitando i suoi luoghi e i suoi cittadini, ai quali ha rinnovato l’invito a seguire le orme del beato che non viveva di appelli ma di bene seminato.

“Victor quia victima” (Vincitore perché vittima), scriveva S. Agostino nelle Confessioni (X,43). Lo ha ricordato mons. Lorefice qualche settimana fa nella lettera del 15 settembre in occasione dell’apertura dell’itinerario verso il XXX Anniversario dell’uccisione del beato Pino Puglisi (1993-2023). “Chi è vittima per amore è colui che vince. Vince sul male, che si trasfigura. Vince sul nemico, che si converte”.

Nel 2024 saranno trent’anni anche dalla morte di don Peppe Diana: l’incontro sarà l’occasione per discutere del processo di beatificazione che ha preso le mosse dalla scomunica ai mafiosi pronunciata da Papa Francesco nel 2014 in Calabria.

Ultima modifica: Gio 6 Ott 2022