Messina: giornata di formazione dell'Ucsi Sicilia

Nel Salone delle Bandiere del Comune di Messina si sono ritrovati tanti giornalisti provenienti da ogni parte dell’Isola per partecipare all’evento formativo organizzato  dall’Ucsi Sicilia, in sinergia con: il Consiglio Nazionale dei Giornalisti, l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, l’Assostampa e con il patrocinio del Comune di Messina, dal titolo “L’informazione della Chiesa: da Giovanni Paolo II a Papa Francesco. Come e’ cambiata nel corso del tempo?”. Relatori il vice presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Santino Franchina, la giornalista della Rai e  vaticanista Alessandra Ferraro e il presidente siracusano nonché consigliere nazionale Ucsi Salvatore Di Salvo; ha moderato il presidente siciliano dell’Ucsi, Domenico Interdonato. E proprio quest'ultimo ha sottolineato la crescita dell’Ucsi in Sicilia con i suoi duecento iscritti diffusi soprattutto nella parte orientale  dell’isola, ma in crescita anche nell'area occidentale e in particolare nel palermitano.

Dopo i saluti del Presidente provinciale dell'Ucsi prof. Angelo Sindoni e quelli dell'Assessore al Bilancio del Comune di Messina  Luca Eller Vainicher, Interdonato ha dato la parola a Salvatore Di Salvo che ha  presentato la vaticanista Alessandra Ferraro e autrice del libro  “Non guardate la vita dal balcone – Francesco, testimone di speranza”,  edito da Elledici.  “Alessandra Ferraro  – ha detto Di Salvo – ha consegnato a tutti noi un libro testimonianza di fede e di speranza, raccontando il Papa e l’appello che ha fatto a ciascuno di noi dopo l’elezione alla soglia di Pietro”. Con competenza e passione la Ferraro, che è anche vice capo redattore Rai per la Valle d'Aosta, ha parlato della comunicazione ecclesiale passando attraverso l’attività dei tre ultimi Papi e dei loro portavoce: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, con Joaquin Navarro Valls, Federico Lombardi  e adesso  Greg Burke e la vice Paloma García Ovejero.

Ciascun Papa, riguardo alla comunicazione, ha avuto le sue peculiarità: Wojtyla è stato il comunicatore per eccellenza, il primo Papa che si dotò di un indirizzo di posta elettronica, famoso per essersi “intasato” a causa delle milioni di mail giunte in pochi attimi. Giovanni Paolo II riuscì a capire come fosse importante il ruolo dei “media” nella Comunicazione per trasmettere al mondo i suoi messaggi di pace, di amore e di speranza ed il suo portavoce Valls riuscì ad interpretare magnificamente il pensiero del Papa polacco. Differente ma non per questo meno incisiva la comunicazione di papa Ratzinger, che a dire della Ferraro ”nel suo silenzio è stato un grande comunicatore”. Ma non bisogna dimenticare la coraggiosa scelta di questo grande papa, "anch’essa male interpretata", di fare un passo indietro in armonia con il suo successore Francesco. Differente rispetto agli altri due la comunicazione per Papa Francesco, che appena eletto salutò i fedeli con il famoso “buonasera”. La giornalista ha raccomandato di non etichettare il Papa per quel “buonasera” o per altri gesti apparentemente popolari poiché si rischierebbe di farlo scadere nel populismo. Francesco è un comunicatore che si serve di se stesso e di un linguaggio semplice ed accessibile per trasmettere i messaggi evangelici. E’ capace di  atti straordinari ed è un innovatore, ma il rischio per ogni giornalista è quello di banalizzarlo e di non riuscire così a cogliere il suo messaggio che poi è quello della Chiesa. 

 

Ultima modifica: Mar 18 Ott 2016