A Verona la cerimonia del Premio "Natale Ucsi".

«Senza una conoscenza adeguata delle situazioni che ci circondano non potremmo costruire la vita della comunità. Il diritto all’informazione e alla comunicazione è dunque la premessa vera per poter partecipare responsabilmente e consapevolmente alla vita associata (politica, civile, ecclesiale, internazionale), prendere delle decisioni, operare in rapporto alla comunità che ci ospita». Padre Federico Lombardi è stato per dieci anni, e fino allo scorso luglio, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, postazione dalla quale ha vissuto e raccontato ben tre pontificati, compreso l’inizio di quello di Papa Francesco...

Ma fare il “portavoce” del pontefice argentino gli riesce ancora molto naturale. È proprio riportando uno dei più recenti insegnamenti del Santo Padre agli operatori della comunicazione, infatti, che Lombardi ha coronato la cerimonia di premiazione della XXII edizione del Premio giornalistico nazionale “Natale Ucsi” tenutasi sabato 17 dicembre a Verona, nella Sala Arazzi di Palazzo Barbieri.
Oltre al contributo sul tema centrale del “ben informare” e sulle criticità connesse a un’informazione distorta, calunniosa, diffamatoria, l’ospite ha ricevuto il premio speciale della Giuria “Giornalisti e Società: la professione giornalistica a servizio dell’uomo” (sostenuto dalla CET - Conferenza Episcopale del Triveneto) dalle mani del segretario nazionale dell’UCSI Maurizio Di Schino (era presente anche Alberto Lazzarini, membro del direttivo nazionale dell'Ucsi), con questa motivazione: «ai vertici della comunicazione della Santa Sede, nella Radio Vaticana e come direttore della Sala Stampa, ha servito la Verità, il Papa, gli ascoltatori e i cristiani di tutto il mondo, in particolare gli oppressi, i poveri, le minoranze in difficoltà e i più lontani».

I primi tre riconoscimenti del Premio nato in riva all’Adige ventidue anni fa, per volere di un gruppo di affermati giornalisti del territorio, al fine di riconoscere il valore - non sempre scontato - di “notizia”, anche e soprattutto alla «cronaca del bene», sono invece andati a: 

Nicola Lavacca, autore di un articolo dal titolo «Il bullismo? Denuncialo sulla Rete» pubblicato su Famiglia Cristiana (storia di alcuni ragazzi di un liceo pugliese che hanno creato un sito web per raccogliere le denunce delle vittime di bullismo) che gli è valso il Premio Ucsi-Fondazione Cattolica alla Stampa; Alessandra Ferraro del Tgr Rai, vincitrice del Premio Ucsi- Fondazione Cattolica alla TV, per il servizio «Rondine, cittadella della pace» (comunità toscana che favorisce il dialogo interreligioso tra giovani di paesi in conflitto) trasmesso da Rai Tre nella trasmissione “Le ragioni del Giubileo”; e alla giornalista di RadioUno Rai Rai Milvia Spadi, Premio Ucsi- Fondazione Cattolica alla Radio, grazie al servizio radiofonico «Modello Riace» andato in onda per la trasmissione “Inviato Speciale”.

Altri due premi speciali sono infine stati assegnati a Claudia Zanella, “Targa Athesis” per under 30, autrice de «Il pane del riscatto per coltivare un sogno» pubblicato su Repubblica, testimonianza del “lavoro come occasione di riscatto” vissuta da alcuni detenuti dai 18 ai 25 anni del carcere Beccaria di Milano (premiata dal consigliere delegato del gruppo editoriale Athesis Alessandro Zelger) e Alessandra Stoppa, giornalista di Tracce, vincitrice del premio “Il genio della donna” sostenuto da Banca Popolare di Verona, premiata da Stefano Semolini di BPV.
«Un premio che si rinnova da 22 anni di vita è un premio che gode di ottima salute», ha commentato don Bruno Cescon, presidente della giuria del Premio giornalistico “Natale Ucsi” promosso dall’Unione Cattolica della Stampa Italiana (U.C.S.I.) - sezione di Verona, con il sostegno di Fondazione Cattolica Assicurazioni, il contributo di Banca Popolare di Verona, il patrocinio di Ordine Nazionale dei Giornalisti, UCSI, Ordine dei Giornalisti del Veneto e Comune di Verona, e l’apporto della Società Editrice Athesis e della CET - Conferenza episcopale del Triveneto.

«A ogni edizione scopriamo che questa iniziativa contribuisce a fare emergere sempre nuovi spaccati della nostra società», ha spiegato Cescon, affiancato dal presidente di Ucsi Verona Stefano Filippi, «e che ai bisogni degli immigrati si sono ad esempio aggiunti quelli di altre fasce deboli del nostro paese. I giornalisti che raccontano le storie delle persone ai margini e che invece di limitarsi alla denuncia della realtà rendono al contempo testimonianza di tutto il sostrato di volontariato e solidarietà che si muove loro attorno, spesso silenziosamente, contribuiscono a restituirci quel volto bello e buono della società che può fare notizia. E che, facendo notizia, contamina. In tal modo il bene non resta chiuso in una stanza, ma si moltiplica. Questo è il senso del Premio Natale Ucsi».

«Il negativo blocca, chiude. Raccontare il positivo, invece, apre il cuore e fa pensare che ha ancora senso agire per il bene», ha dunque sottolineato Adriano Tomba, segretario generale Fondazione Cattolica Assicurazioni. «In molti ci siamo dimenticati che è il bene ad avere l'ultima parola. Con questo premio speriamo che esso torni però ad avere anche la prima, seconda, terza parola. Sempre più abbiamo bisogno di un giornalismo che, anche raccontando la realtà più dura, vi trovi dentro i semi del bene. Il seme della resurrezione è del resto dentro la croce».
I vincitori sono stati premiati con le opere scultoree del maestro orafo veronese Alberto Zucchetta, che dall’edizione prima firma le originali creazioni con l’effige di Cangrande della Scala divenuta altresì il logo ufficiale dell’Ucsi di Verona. L’artista ha ricevuto la benedizione apostolica del Santo Padre per i cinquant’anni di carriera artistica.

Ultima modifica: Dom 18 Dic 2016