I media sono ancora capaci di ascolto? Confronto a Firenze (Ucsi Toscana)

I media sono ancora capaci di ascolto?
 Giornata di formazione a Firenze, alla “Gonzaga University”, per tutti i comunicatori. L’evento, il primo del 2017 organizzato da UCSI Toscana, ha visto la collaborazione di AST e di numerosi professionisti del settore. Nel pomeriggio il rinnovo del direttivo regionale...

Etica e rapporto dei mass media con la popolazione sono stati i temi al centro dell’incontro, un momento di confronto importante per analizzare i problemi attuali del mondo della comunicazione. La mancanza di ascolto del prossimo, della realtà che ci circonda, e l’indifferenza sono senza dubbio i primi motivi di una “crisi” della professione ma, soprattutto, di una deriva morale della società intera. Nei suoi scritti, già qualche anno fa, Zygmunt Bauman, il noto sociologo recentemente scomparso, aveva parlato di wasted lives, «di vite di scarto, alle quali il mondo, la società non presta attenzione – ha spiegato don Alessandro Andreini, consulente ecclesiastico di Ucsi Toscana – vite che non meritano di essere vissute, un fenomeno cresciuto nel tempo, e che oggi dimostra tutta la sua pericolosità».

La poca attenzione verso certe realtà non permette ad alcune dinamiche di concludersi, ma piuttosto di ripresentarsi, come la creazione di muri, la divisione tra i popoli. È una responsabilità dell’operatore della comunicazione, spesso ignorata. Eppure la tradizione giudaico-cristiana è piena di figure esemplari, anche vetero-testamentarie. «Anzitutto il Vangelo, che rappresenta la vera “Buona notizia”. E i profeti biblici sono i “chiamati” da Dio, ma sono anche coloro che ascoltano e comunicano quanto hanno appreso, come Giona ed Elia, pur con tutti i loro difetti umani. Elia, in particolare, riconosce Dio imparando ad ascoltare, impratichendosi nel silenzio», atteggiamento da tenere in considerazione, concentrandosi ed eliminando frastuoni ed interferenze, di cui oggi siamo pieni.

Non le ha mandate certo a dire Adriano Fabris, docente di Etica della Comunicazione all’Università di Pisa (nel 2009 è stato anche tra i curatori del “Manifesto per l’etica dell’informazione” presentato dalla nostra associazione) nella video-intervista (visibile qui https://youtu.be/Fl9LMktcsHU) realizzata dal vicepresidente nazionale dell’Ucsi Antonello Riccelli.: «Il peccato più grave dei giornalisti? La mancanza di coraggio, eppure siamo in democrazia». E ancora: «Bisogna avere il coraggio della verità e non fare domande di cui si conoscono già le risposte, basta con le notizie già “cucinate da altri”, occorre lasciarsi stupire davanti alla realtà».
Da Fabris, però, è arrivato anche l’invito ai giornalisti a riappropriarsi della propria professionalità, ad esempio nel campo dell’intermediazione, perché «spetta a loro farla, occorre competenza, non basta mettere un like».

«Ci vuole coraggio nell’andare nei posti di guerra –ha affermato invece Paolo Ermini, direttore del Corriere Fiorentino- ma ce ne vuole anche nel raccontare la cronaca locale, resistendo alle continue pressioni». Critico nel suo intervento Piero Ceccatelli, caporedattore centrale de La Nazione: «Nel nostro mondo è diffusa la mancanza di coraggio, basti considerare per esempio che, nelle inchieste sugli evasori fiscali, gli inquirenti spesso non ci danno i nomi delle persone coinvolte, mentre per altri reati sì».

A difendere la carta stampata in un’epoca sempre più digitale ci ha pensato Andrea Fagioli, direttore di Toscana Oggi, il settimanale delle diocesi toscane: «La vendita del cartaceo è calata del 36%, ma le copie perdute non sono state compensate dagli smartphone. Inoltre –ha aggiunto- senza i giornali mancano gli approfondimenti». Infine, per Fagioli, «i nostri settimanali sono popolari, parlano dei territori e delle periferie, e il fatto di essere di dichiarata appartenenza dovrebbe essere motivo di orgoglio».

La giornata di incontri è terminata con la S. Messa, nella Cappella dei Pittori della SS.ma Annunziata, e con la riunione dei soci UCSI per l’elezione del nuovo direttivo toscano, che vede come presidente Sara Bessi, giornalista de La Nazione, e tanti nuovi membri rappresentanti le varie realtà del territorio (qui il resoconto http://www.ucsi.it/news/regioni/8547-ucsi-toscana-sara-bessi-nuova-presidente,-eletto-anche-il-direttivo.html )

Ultima modifica: Sab 4 Feb 2017