Padre Pietro Lavini: il 'muratore di Dio'. Il libro del giornalista Vincenzo Varagona.

“Il Centro Giovanni Paolo II di Loreto oggi accoglie tutta l’altezza e la profondità spirituale ed umana del Muratore di Dio”: con queste parole il direttore della struttura Don Paolo Volpe sabato 2 aprile ha dato il benvenuto al giornalista RAI (e presidente dell'Ucsi Marche) Vincenzo Varagona che nella città mariana ha presentato il suo libro dedicato alla figura del frate eremita Padre Pietro Lavini.

L’incontro, moderato dalla giornalista Eleonora Tiseni, è iniziato con l’intervento di Italo Canaletti Salesiano Cooperatore che ha tratteggiato un significativo parallelismo tra la vita di Padre Pietro e quella di Don Bosco. Entrambi hanno creduto nella bellezza di mettersi in maniche di camicia per aiutare gli altri, sempre pronti all’incontro con benefattori e volontari disposti a sposare la loro buona causa. L’amore per la montagna, il continuo affidarsi alla Provvidenza, il bisogno di volare alto e di parlare al cuore dei giovani, accomuna Padre Pietro a Don Bosco, costruttore di anime che attirava a sé con saggi consigli e qualche affettuosa "parolina all'orecchio".

Accogliendo lo stesso invito rivolto a San Francesco d’Assisi “Va’, ripara la mia casa”, il cappuccino in quarant’anni ha realizzato con tenacia e determinazione il sogno di ricostruire il monastero di San Leonardo sui Monti Sibillini. L’attualità del messaggio di Padre Pietro è disarmante anche in rapporto al pontificato di Papa Francesco che sulla scia della Laudato Sì insiste nel valorizzare l’ecologia integrale che si traduce tanto nella dimensione naturale quanto in quella umana e sociale.

Fedele alla regola benedettina “Ora et Labora”, Padre Pietro è la testimonianza di come “la fatica e il sudore dell’uomo possano trasformarsi in preghiera e gioia”. “Padre Pietro era un uomo felice e la sua felicità nasceva non solo dalla fede incrollabile, ma anche dall’umiltà e dalla povertà”: è il ricordo commosso dei nipoti Silvano e Roberto Domenichini che hanno sottolineato come i frutti della sua missione abbiano convertito tanti pellegrini che giungevano all’eremo per trovare quelle risposte che solo il silenzio e il raccoglimento possono suggerire. Ad Alberto Scoccia, portavoce dell’associazione “Amici di San Leonardo” è toccato parlare del futuro del monastero di cui legittime proprietarie sono ad oggi le suore benedettine di Santa Vittoria in Matenano, in provincia di Fermo.

Dopo gli eventi sismici che ben conosciamo, la strada di accesso al monastero è inagibile, con forti problemi di viabilità e danni importanti alla Chiesa e alla struttura, ma se il Signore ha permesso che una simile opera fosse portata a compimento da un suo umile servo, certo aprirà la Via perché questa storia possa continuare a salvare ancora tanti umili cercatori del Mistero.

Ultima modifica: Gio 6 Apr 2017