Napoli: l'omaggio dei giornalisti dell'Ucsi al cardinale Sepe.

Ha parlato di Napoli il cardinale Sepe, nel giorno in cui ha festeggiato in cattedrale, di fronte a circa duemila persone, i 25 anni di episcopato e i 50 di sacerdozio, il 26 aprile.

Presenti 33 vescovi, il cardinale Stella, prefetto per la Congregazione del clero, mons. Iannone, vice-gerente di Roma, Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant’Egidio, sindaco, prefetto, questore, vertici della magistratura e forze dell’ordine, tanti sacerdoti. In città Sepe è arrivato 11 anni fa, al termine di un percorso svolto in giro per il mondo e poi in Vaticano.

Da pastore fin da subito, ha amato la città. Lo ha ricordato lui stesso: «ho trovato una diocesi fantastica, terra dove il fuoco brucia nelle caverne del vulcano e accende il temperamento dei suoi abitanti; popolo ricco di storia, di arte, di cultura, animato da profonda e ricca religiosità». Pur denunciandone i mali: «quando sono arrivato c’era l’emergenza rifiuti. Oggi noto una volontà anche politica di affrontare i problemi e cercare di dare di nuovo quella gloriosa dignità che è propria della città». Per Sepe il problema principale resta comunque il lavoro.

L’altra è la criminalità contro la quale più volte si è schierato. «anche oggi dico ai camorristi: pentitevi, prendete coscienza della vostra dignità di uomini». Tanti i messaggi di auguri e i doni, tra cui quello dell’Ucsi Campania che ha fatto omaggio all’arcivescovo di una bella tovaglia per l’altare della sua cappella privata. «Quando celebrerò la Messa –ha detto il cardinale nel ringraziare - sarò sempre in comunione con i giornalisti cattolici».

E proprio in sintonia con la sua sensibilità con il mondo della comunicazione, il cardinale ha annunciato la realizzazione di un impianto multimediale di regia televisiva in cattedrale, grazie anche al sostegno di un gruppo di benefattori, che già da maggio consentirà il segnale tv e streaming.

Ultima modifica: Lun 1 Mag 2017