Incontro Ucsi a Potenza: come l'informazione tratta i fatti della storia locale

A Potenza si è svolta la presentazione del libro “Una messa per Carmine Crocco” di Pasquale Tucciariello. L’evento è stato organizzato dall’UCSI Basilicata ed è stato moderato da Maria De Carlo, giornalista e presedente UCSI Basilicata. Sono intervenuti: Nina Chiari, presidente provinciale UCIM, Susanna Dubosas, docente lingua inglese Unibas, Ernesto Miranda, filosofo e Vito Santarsiero, presidente commissione regionale.

L’evento, dopo una breve fase introduttiva compiuta da Maria De Carlo, la quale ha presentato in poche battute il testo su Carmine Crocco, ha visto in un primo momento l’intervento di Vito Santarsiero, il quale dopo aver ringraziato i presenti, ha posto l’accento su due aspetti molto importanti che si evincono dal testo: il primo ha riguardato la questione della verità storica e di come la storia del brigantaggio e dei suoi reali motivi vada riscritta alla luce delle recenti ricerche e vada insegnata nelle scuole in modo da poter rafforzare l’identità culturale in modo da avere una classe dirigenziale ben consapevole della propria realtà. Il secondo punto, invece, ha riguardato la questione meridionale nel contesto attuale che ha le sue radici nel 1799 e il suo culmine nel periodo postunitario. A ciò ha aggiunto, in primo luogo, il suo apprezzamento, all’interno del testo, per la figura di Carmine Labella il quale ha condotto in parallelo con Crocco una battaglia diversa anche se con lo stesso obiettivo, cioè quello di riordinare le condizioni del meridione, operando però in un’ottica di civiltà e non di illegalità. In secondo luogo, si è soffermato su come la città di Potenza nel 1861 si sia liberata autonomamente del dominio borbonico senza attendere l’intervento di Garibaldi e dei suoi mille.

Nell’intervento di Nina Chiari è stato incentrato soprattutto sulla questione di rivedere la storia del brigantaggio, nel quale la Basilicata la fece da padrone, in quanto è stato un periodo eticamente molto forte sul piano antropologico ed etico poiché ha espresso la volontà dell’uomo di ribellarsi e di prendere in mano il proprio destino obbedendo ai dettami della propria coscienza e tutto ciò, sottolinea il presidente dell’UCIM, è possibile solo attraverso l’informazione e la formazione.

L’intervento di Susanna Dubosas si è soffermato principalmente sul raffronto tra la figura leggendaria di Robin Hood e Carmine Crocco e sul fatto che la Basilicata dovrebbe incentivare maggiormente l’industria del turismo. Mentre la nota di Ernesto Miranda si è concentrata maggiormente sulla questione che riguardava l’ansia di giustizia da parte dell’autore.
Infine, la parola è passata all’autore il quale ha rimarcato come la questione storica del brigantaggio vada rivista e corretta e come non abbia fatto altro che mettere per iscritto quello che il nonno, Carmine Labella, gli raccontò durante la sua esistenza.
Gli interventi sono stati alternati a momenti di lettura del testo.

Ultima modifica: Sab 27 Mag 2017

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