Lutto per la scomparsa del giornalista Vittorio Sabia. Fondò l'Ucsi in Basilicata.

Se c’è un merito che tutti, senza eccezioni, riconoscono oggi a Vittorio Sabia, all’indomani della sua scomparsa , è quello di aver sempre sostenuto nella sua Basilicata le aspirazioni dei giovani che si avviavano al giornalismo.

Un ruolo non facile, in una regione piccola e – allora – senza un quotidiano locale, svolto però con passione e lucidità anche come dirigente della FNSI e dell’USIGRAI. Non solo. Il suo “Cronache di Potenza“ (settimanale divenuto dopo il terremoto dell’80 “Cronache lucane”) ha fatto da palestra a molti giornalisti professionisti di oggi; ma anche la sua attività sindacale e di dirigente nazionale dell’UCSI (è stato lui a fondarla in Basilicata) è servita allora a valorizzare e difendere l’informazione locale come specchio di identità di una comunità che fa fatica ad emergere a causa dei suoi piccoli numeri. E questo soprattutto nella redazione RAI della Basilicata ( Vittorio vi ha lavorato dal ‘70 al ‘96), dove lo specifico regionale è sempre a rischio, fino a naufragare - come accaduto negli ultimi tempi – in un “ universalismo aziendale”, piuttosto astratto ed illuministico, per cui oggi non c’è praticamente più corrispondenza tra “specchio” informativo e mondo vitale regionale.

Vittorio aveva già allora intuito che l’esito sarebbe stato inevitabile senza una “politica” per i giovani, una formazione sul posto dei ragazzi che imboccavano senza troppe speranze la strada del giornalismo, invitati a trattare la notizia non tanto e non solo come “fatto in sé”, ma piuttosto come “ dato” parziale, incompleto senza quella chiave interpretativa fornita dal contesto sociale, storico, oserei dire “sapienziale” in cui è nata. E questo per sottrarla al destino dell’omologazione (tanto più forte quanto più lontana dal luogo di origine ) che tutto abbraccia e tutto divora – specie in TV - in una sorta di “notte in cui tutte le mucche sono nere”, ma solo perché non si illumina il contesto . O lo si fa troppo poco!

Per ironia della sorte , Vittorio si è spento lontano dalla sua Basilicata, a Mointebelluna in provincia di Treviso dove aveva seguito il figlio Pasquale , partito per lavoro. Un destino abbastanza comune nel sud che si spopola nell’indifferenza della politica.

Ultima modifica: Sab 3 Giu 2017