Raccontare il lavoro a Genova, dopo la visita del Papa in fabbrica. L'Ucsi Liguria incontra Angelo Bagnasco e Giuseppe Zampini.

La recente visita di Papa Francesco all’Arcidiocesi di Genova, lo scorso 27 maggio, è iniziata con l’incontro del Santo Padre con il mondo del lavoro locale presso lo Stabilimento Ilva. Era la prima volta di un Pontefice in fabbrica.

Qui, rispondendo a quattro domande, il Papa si è lungamente espresso sui temi più caldi legati al lavoro: la sua dignità, la piaga della disoccupazione, gli ammortizzatori sociali, sono stati solo alcuni dei tanti riferimenti fatti da Francesco.

Questo incontro ha dato lo spunto alla Sezione ligure dell’UCSI, recentemente ricostituita, per un incontro
che si è svolto lo scorso giovedì 19 ottobre proprio sul tema “Raccontare il lavoro a Genova. Spunti dal discorso di Papa Francesco all’Ilva”. Relatori erano il Card. Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente del CCEE, e l’Ing. Giuseppe Zampini, Presidente di Ansaldo Energia e Vice Presidente dell’Ospedale Galliera.
La presidente UCSI Laura Ferrero, nell’introdurre il convegno, ha voluto sottolineare il desiderio da parte della sezione locale dell’Associazione di inserirsi nel percorso legato ai temi del lavoro che UCSI sta portando avanti a livello nazionale.

L’Ing. Zampini, nella sua analisi della realtà lavorativa genovese, ha sottolineato in particolare la necessità da parte delle aziende che qui hanno sede di rimanere al passo con le nuove tecnologie, imparando a governarle e mettendole al servizio di nuove professionalità. Per questo una città come Genova, per non perdere aziende e posti di lavoro, ha il dovere di mantenere alto il livello dell’Università, e di insistere nel potenziamento delle infrastrutture e del sistema di accoglienza dei clienti esteri.
Facendo riferimento ad Ansaldo, azienda da lui diretta, l’Ing. Zampini ha parlato del recente sbocco a mare come di una conquista fondamentale per legare ancora di più l’azienda al territorio su cui opera. “La parte più bella del lavoro di chi dirige – ha detto in conclusione Zampini – è riuscire a potenziare la capacità progettuale di chi lavora, rendendone concreta la capacità intellettuale”.

Il Card. Bagnasco, ripercorrendo i punti più salienti dell’intervento del Papa nello Stabilimento Ilva, ha definito il lavoro come un “atto umano”, in cui è l’agire umano a conferire valore al lavoro stesso.
“La dignità del lavoratore gli permette – ha proseguito il Cardinale Bagnasco – di plasmare il suo lavoro attribuendogli umanità”, poiché è vero che lo stesso lavoro può assumere caratteristiche diverse se svolto da persone diverse e soprattutto con caratteristiche diverse.
In questa ottica l’uomo non può essere visto come mera forza lavoro, ma come persona che impregna di sé ogni sua azione; “professionalità e onestà sono dunque i requisiti per dare valore al lavoro e nello stesso tempo il lavoro svolto con dignità realizza la persona e le sue relazioni”.
Infine, il Cardinale ha fatto un accenno alla competizione, che è da considerarsi sana se serve a fare in modo che l’azienda non si impigrisca ma che è da condannarsi quando procura contrasti.

Ultima modifica: Ven 20 Ott 2017