A Trento confronto sul lavoro giornalistico con Ucsi, Fnsi e Ordine dei giornalisti

Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo, solidale”. Ad un mese dalla 48° settimana sociale di Cagliari , l’UCSI a Trento ha affrontato di nuovo l’argomento per portare, assieme ad Ordine e Sindacato della regione, un proprio modesto contributo per meglio fronteggiare la difficile situazione dell’editoria locale.

Lo ha fatto discutendo, in un corso di aggiornamento, degli argomenti più scottanti e delicati che oggi investono la professione giornalistica come il precariato, i contratti atipici, la disoccupazione, la mancanza di tutele e tutte quelle forme di criticità professionale legate in gran parte all’avvento dei media digitali.

L’incontro - introdotto dal presidente dell’UCSI in Trentino Alto Adige Giustino Basso che ha ricordato come quella del rispetto della dignità professionale e umana del lavoro sia una nuova frontiera sulla quale l’UCSI intende impegnarsi - si è articolato in tre relazioni che hanno affrontato l’argomento sotto visuali diverse: etico, professionale e sindacale.

Il valore del lavoro con i suoi diritti ed i suoi doveri, la sua essenzialità nella vita dell’uomo come “riflesso della stessa realtà di Dio che ha operato per sei giorni nella creazione” e i riferimenti nella dottrina sociale della Chiesa sono stati gli argomenti svolti da Mons. Giulio Viviani (giornalista, direttore dello Studio Teologico Accademico di Trento).

Il tema del lavoro giornalistico e le nuove competenze “imposte” dalle nuove tecnologie con tutto il bagaglio di accorgimenti e capacità professionali oggi necessari per offrire un’informazione corretta, veritiera, rispettosa della persona e autorevole è stato invece affrontato da Andrea Melodia (già presidente nazionale dell’UCSI)

La grave situazione di crisi in cui oggi versa l’editoria è stato infine l’argomento affrontato da Raffaele Lorusso (segretario nazionale della FNSI) che ha denunciato come la perdita negli ultimi 5 anni di oltre tre mila posti di lavoro sia dovuta alla trasformazione del lavoro dipendente in lavoro precario.
“Non possiamo consentire - ha detto - che il Governo delle tutele crescenti ignori la mancanza di tutele nel nostro settore, perché il rispetto dei diritti del lavoro corrisponde al rispetto della dignità della persona”

All’incontro - al quale hanno preso parte un centinaio di corsisti - hanno portato il saluto ed un’espressione di gratitudine all’UCSI, il segretario regionale del sindacato Stefen Wallisc e il presidente dell’Ordine Fabrizio Franchi.

Ultima modifica: Mar 28 Nov 2017

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