L'ambiente dimenticato, nonostante l'enciclica. A Venezia i giornalisti in dialogo sulla 'Laudato Si''

I giornalisti e gli operatori dei media veneziani hanno festeggiato il Patrono San Francesco di Sales nella cripta della Basilica di San Marco a Venezia, culla della cristianità veneta.

L'iniziativa è stata promossa come sempre dall'Ufficio stampa e comunicazioni sociali della Diocesi di Venezia insieme al settimanale diocesano Gente Veneta e in collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti del Veneto e la sezione veneziana dell'Unione Cattolica Stampa Italiana, presieduta da Gianantonio Schiaffino.

All'incontro sono intervenuti anche il presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Veneto Gianluca Amadori e il presidente dell'Ucsi Veneto Gianfranco Baggio. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal delegato del Patriarca Francesco Moraglia, don Renato Mazzuia, che nell'omelia, citando il messaggio di Papa Francesco per la 52^ Giornata delle Comunicazioni sociali, ha ricordato come al centro della notizia ci siano sempre le persone.

Al termine della Messa il Patriarca davanti ad una folta platea di giornalisti convenuti nella vicina Sala Sant'Apollonia ha dialogato con Luca Mercalli, meteorologo, divulgatore scientifico e climatologo torinese divenuto noto al pubblico televisivo soprattutto grazie ai suoi interventi nella popolare trasmissione "Che tempo che fa" di Fabio Fazio. Tema dell'incontro: comunicazione e ambiente, la cura del Creato, clima e sostenibilità, alla luce dell'enciclica di Papa Francesco "Laudato Si'". Ha coordinato l'incontro Giorgio Malavasi di Gente Veneta e per l'Ordine dei Giornalisti ha portato il saluto il segretario Leopoldo Pietragnoli.

Per Luca Mercalli il messaggio dell'enciclica "Laudato Si'" è stato già rimosso: "Dell'enciclica ha sottolineato - è rimasto molto in una piccola comunità, ma è rimasto poco nella grande comunità, che non ne è stata contagiata...".

"È un po' il destino delle encicliche", ha confermato il Patriarca, riferendosi alla Populorum Progressio, di Paolo VI: "Se ciò che vi è scritto fosse stato accolto dalla politica, non saremmo nella situazione attuale delle migrazioni".

Se poi la Laudato si' non è entrata nel profondo del nostro vivere quotidiano, parte della responsabilità - ha continuato mons. Moraglia - lo si deve alla politica, "che sa benissimo su che cosa vive il nostro mondo: carbone e petrolio, con tutti gli interessi che ruotano attorno. E proprio per questo - ha ribadito - "non c'è il coraggio di mettere radicalmente in questione le scelte di fondo, per esempio dal punto di vista dello sviluppo e dell'ambiente".

Dal Patriarca e da Mercalli tanti spunti di riflessione su tematiche importanti sulle quali i giornalisti e i comunicatori dovrebbero dedicare molta più attenzione e un appello a "fare nostra" e a mettere in pratica la "Laudato Sì".

Ultima modifica: Ven 2 Feb 2018