La cronaca del primo AperiDesk. Noi giornalisti come 'gli arcieri'.

Il primo #AperiDesk, giovedì 15 febbraio, è stato accolto da una Trieste gelida, ma soleggiata: niente di meglio per accompagnare, con aria pulita e frizzante, un primo momento di incontro e conoscenza tra giornalisti - ma anche tra semplici cittadini interessati al tema - avendo come filo conduttore l'ultimo numero di Desk, la rivista Ucsi, interamente dedicata alle migrazioni.

Un'iniziativa che si è collocata nel più ampio percorso di formazione sulle migrazioni iniziato qualche mese fa in regione e promosso da Articolo21 Fvg, Ordine dei Giornalisti Fvg, Assostampa Fvg e Ucsi nazionale con il sostegno del Centro culturale Veritas di Trieste. Presenti anche le Botteghe del Mondo di Trieste, "Brez Meja - senza confini" e "Mosaico", alle quali è stato affidato l'aperitivo finale, tutto a base di prodotti del commercio equo e solidale.

A rappresentare l'Ucsi nazionale è giunto nel capoluogo giuliano padre Francesco Occhetta sj, consulente ecclesiastico nazionale e scrittore di Civiltà Cattolica, che, dopo aver raccontato la storia dell'Ucsi, ha sottolineato come "la vocazione del giornalista vive costantemente provocata dalla professione del comunicatore e quest'ultimo non sempre rispetta la deontologia". La rivista Desk "si pone come voce laica di un giornalismo credente e ha il compito di coniugare la giustizia con la misericordia" perché, lo ricorda con forza "i media hanno un ruolo importante nel mantenere viva la democrazia: occorre vigilare perché le parole pesano e ci conformano e le azioni non nascono mai da sole, ma nascono da una parola e ancor prima da un pensiero".

Affascinante l'immagine dell'arciere, presa da Aristotele, per spiegare l'importanza del ruolo di ogni giornalista: "Il giornalismo non è solo arco - e quindi strutture - ma deve contare sulla forza dell'arciere. Sono i toni di voce, la fermezza e le modalità gli elementi che contano nella trasmissione delle notizie".

Il saluto di Vania De Luca, presidente nazionale Ucsi, letto in apertura da Fabiana Martini, portavoce regionale di Articolo21, ha sottolineato come raccontare fenomeni sociali complessi come il lavoro e le migrazioni sia "una sfida avvincente" per fornire da un lato "un'analisi critica del modo con cui la stampa, la radio, la televisione e il web si occupano dei grandi processi sociali del nostro tempo" e, dall'altro, "offrire ai colleghi giornalisti delle griglie di interpretazione di fenomeni complessi nei quali tutti siamo, a diverso titolo, coinvolti". Bella l'espressione di "una gioia non formale per il fatto che "Raccontare le migrazioni" sia arrivato a Trieste per diventare strumento del vostro-nostro AperDesk" insieme all'augurio finale per un cammino "che continui. La vostra città, la vostra regione, dopo qualche anno in cui le attività si erano interrotte, sono oggi per l'Ucsi come una perla ritrovata. Che può e deve - è un augurio - risplendere".

Nel suo intervento Cristiano Degano, presidente dell'Ordine regionale, ha ribadito come il giornalista abbia "un ruolo fondamentale di mediazione e verifica nel mare delle notizie: se il giornalismo non ricostruisce la verità, che informazione ci rimane?", mentre padre Luciano Larivera sj, direttore del Centro Veritas, ha ricordato che "lavorando in rete il giornalista fa comunicazione alimentando l'amore. Il giornalismo, in questo senso, è un lavoro spirituale".

Infine, l'intervento di Paolo Albanese, presidente dell'associazione "Mosaico": "Anche il commercio equo e solidale è spesso vittima della disinformazione" ha affermato "ed essere presenti a questo appuntamento è per noi motivo di grande soddisfazione e gratitudine". Quindi, ecco la conclusione affidata all'ottimo aperitivo equosolidale, autentico momento di condivisione e fraternità.

Ora il cammino Ucsi in Friuli Venezia Giulia è iniziato. Si tratta di continuare con entusiasmo e determinazione.

Ultima modifica: Dom 18 Feb 2018

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