'Giornalisti, seminate grano buono'. L'appello del cardinal Bassetti in una iniziativa Ucsi a Roma

Quello dei giornalisti è un ruolo fondamentale per la società. "Siete chiamati a rispettare e a raccontare la verità, ad aiutare con il vostro lavoro le persone alle quali sono destinati i messaggi, a far crescere la loro dignità. In questo senso avete una missione evangelica". Lo ha detto il presidente della Cei, Card. Gualtiero Bassetti, durante l'incontro organizzato dall'Ucsi Lazio in occasione dei 5 anni di pontificato di papa Francesco.

Con Bassetti ha dialogato Raffaele Luise, presidente Ucsi Lazio; all'iniziativa sono intervenuti anche il segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso, la presidente dell'Odg Lazio Paola Spadari e il presidente nazionale dell'Ordine Carlo Verna.

Bassetti ha voluto indicare ai giornalisti tre spunti di riflessione, racchiusi in tre parole: serietà, sobrietà e analisi. "Serietà - ha spiegato - che vuol dire amore per la verità. Sobrietà, una parola tanto bistrattata nella società attuale fatta troppo spesso di urla ed eccessi. E analisi, perché penso che una delle caratteristiche più importanti del lavoro dei giornalisti sia proprio approfondire, indagare. Ben vengano allora inchieste e approfondimenti, purché si attengano sempre al rispetto della dignità umana".

Quando questi tre principi vengono coniugati insieme, ha concluso il cardinal Bassetti, "penso venga fatto un buon lavoro anche nel raccontare papa Francesco. Se invece si preferiscono il pettegolezzo e i titoli strillati si fa un pessimo servizio, perché si semina zizzania. Giornalisti, seminate grano buono. Abbiate lo scrupolo dell'onestà".

Una sintesi del lavoro giornalistico che era stata anticipata dal saluto introduttivo della presidente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio, Paola Spadari, che ha ricordato le parole pronunciate dal pontefice il 22 settembre 2016 durante incontro con consiglieri dell'Ordine nazionale e presidenti regionali: "Giornalisti amate la verità, lavorate con onestà e rispettate la dignità umana".

Sono principi ripresi anche dal segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso: tra i temi toccati dal Papa emergono sempre la lotta alle diseguaglianze, la povertà, gli ultimi, il valore dell'accoglienza, ma ha anche quello che è il dramma della nostra società, il dramma del lavoro. "A Genova, qualche mese fa, papa Francesco ha parlato del lavoro come 'ricatto sociale' e non più come occasione di riscatto sociale", ha detto Lorusso. "Noi riteniamo - ha proseguito - che il lavoro debba tornare ad essere elemento di coesione sociale mentre oggi non è così. Oggi c'è una frattura tra chi il lavoro ce l'ha e chi no. Siamo grati al pontefice per la sua attenzione costante al mondo del lavoro e ai lavoratori e per la forza con cui denuncia i pericoli insiti in una società sempre più ingiusta e diseguale. E per il suo invito a illuminare le periferie del mondo, anche quelle sociali e culturali, che deve essere uno degli obiettivi di chi svolge la nostra professione".

Temi ripresi anche nella seconda parte del seminario, con la tavola rotonda dal titolo 'Una primavera, cinque anni dopo. Un bilancio in prospettiva' a cui hanno partecipato con Raffaele Luise, il presidente del Cnog, Carlo Verna, i giornalisti Raniero La Valle e Marco Politi, il direttore di Rai Vaticano, Massimo Milone.

Ultima modifica: Ven 2 Mar 2018

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