Qualità, responsabilità, passione. Le tre doti del giornalista (ricordando, a Potenza, Vittorio Sabia)

A Potenza, presso la sala del campanile del palazzo Loffredo, si è tenuto il convegno intitolato “Ricordando Vittorio Sabia – giornalista, scrittore e dirigente sindacale FNSI e USIGRAI”, organizzato dall’UCSI Basilicata in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti insieme all’Associazione Stampa della Basilicata, la Società di Mutuo Soccorso fra gli operai di Avigliano e la Casa di riposo Umberto I di Montebelluna.

L’iniziativa è stata moderata da Maria de Carlo, giornalista e presidente Ucsi Basilicata.

Sono intervenuti Umberto Avallone, presidente Assostampa Basilicata, Oreste Lopomo, capo redattore TG3 Basilicata, Enzo Cercato, rappresentante della casa di riposo Umberto I di Montebelluna, Antonio Papaleo, console regionale Maestri del lavoro della Basilicata, Vito Summa, sindaco di Avigliano, e Vito Santarsiero, presidente del Consiglio regionale della Basilicata. Tutti hanno ripercorso la vita e la carriera di Vittorio Sabia dai tempi del periodico “Cronache di Potenza” (successivamente “Cronache lucane”) fino all’incarico di vice caporedattore del TGR e poi di inviato speciale e di vice caporedattore della RAI TV e hanno sottolineato come sia stato un forte punto di riferimento per i colleghi e i giovani giornalisti di questo territorio.

Di particolare interesse è stato l’intervento di Domenico Sammartino, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Basilicata, che partendo dalla figura pioneristica di Vittorio Sabia nell’ambito del giornalismo lucano, si è soffermato sullo stato odierno della condizione del giornalismo mostrando come nel corso degli anni la professione abbia avuto dei notevoli mutamenti portandola nel critico contesto di oggi. Le cause sono molteplici: la crisi delle grandi testate della carta stampata, il calo dei lettori e la precarizzazione della professione.

Da qui si rende necessario distinguere la figura del giornalista dalle altre figure, che hanno come scopo la trasmissione di informazioni e notizie. Tale distinzione si muove su tre punti: la qualità, che deriva dalla necessità del giornalista di essere sempre preparato e informato (e di qui l’esigenza della formazione permanente). La seconda parola è la responsabilità che si traduce in responsabilità di stampa che verte sulla ricerca della verità dei fatti nel caos dei media e delle notizie false portando necessariamente il giornalista ad assumere il ruolo di ‘garante’ della stessa salvaguardando la dignità del cittadino che deve essere informato e tutelato. Il terzo punto è quello che riguarda la passione e che è il vero motore della professione giornalistica. Per amore della verità si può mettere a rischio la propria vita, e in alcuni casi si perde, come è accaduto a Giulio Regeni, Nello Ciriello, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, Daphne Caruana Galizia e molti altri.

In conclusione, la coordinatrice, parafrasando il messaggio del Papa sulla comunicazione sociale, ha sottolineato come la ricerca della verità sia il fondamento della libertà e che da essa ne scaturisce necessariamente la dimensione di condivisione e di comunità.

Ultima modifica: Ven 1 Giu 2018

UCSI - PI 01949761009 - CF 08056910584 - Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 224 del 29/09/2014 - Tutti i diritti riservati