Mediterraneo, un Mare di Pace. Confronto promosso da Ucsi Molise

Stakeholder e partner del progetto di Cooperazione territoriale europea Innocultour e Fost Inno, tra cui la Regione Molise e la Pastorale interregionale CEAM del Turismo, hanno partecipato al workshop sulla comunicazione, a Campobasso, promosso dall’UCSI Molise, inserito nel programma di una “tre giorni” di attività progettuale.

Mediterraneo e accoglienza, è il concetto emerso nella premessa della Presidente UCSI Molise Rita D’Addona per introdurre il tema del workshop: «Occorre condividere il cammino, la cultura dell’incontro, dell’accoglienza e della legalità per favorire una interazione positiva tra migranti rifugiati e comunità locali».

Sono intervenuti Vincenzo Musacchio, giurista e Presidente Osservatorio regionale antimafia, e Romina Gobbo, giornalista di Avvenire e Famiglia Cristiana ed esperta in giornalismo di guerra. «Il modello di rilancio del territorio è prima di tutto identitario – ha detto il Presidente UCSI Molise – a partire da ogni categoria, politica, religiosa, culturale. La sfida adesso è quella di cooperare e accogliere i verbi che, a partire dalla legalità e dalla corretta informazione, favoriscono l’incontro tra le culture in un Mediterraneo che “soffre” la discriminazione e l’abbandono».

Nel suo intervento Rita D’Addona ha illustrato anche i contenuti di Desk, la rivista dell’UCSI. Raccontare le migrazioni a partire dalla legalità, con i numeri e le cifre “che non fanno notizia” come ha sottolineato il giurista Musacchio nel suo incisivo intervento, è stato un incentivo al ricorso alle fonti, ai dati ufficiali, per non lasciarsi travolgere dalle suggestioni di un flash, virale soprattutto sui social.

A partire dal profilo storico culturale dell’incidenza dei “racconti” sui temi sensibili di carattere sociale e di attualità, per arrivare ai documenti come la “Carta di Roma” e ad altri strumenti base per la deontologia del giornalista, la Gobbo ha raccontato episodi di vita quotidiana in tema di migranti e di accoglienza, tutt’altro che surrogati di notizie vere. Al centro degli interventi e del dibattito, al quale ha assistito anche una delegazione internazionale di cinesi giunta in Molise per la tre giorni di cooperazione e di studio, c’è dunque la corretta informazione per costruire reti di esperienze al fine di incentivare uno sviluppo sociale e territoriale armonioso dell’Unione Europea. che guarda al Mediterraneo e che punti ad “insistere nell’elogio della fragilità” per non lasciarsi contaminare dall’indifferenza e dal rifiuto.

Ne è emerso che superare l’indifferenza politica e sensibilizzare l’opinione pubblica, sono le azioni per alimentare il dialogo e la risposta ai tanti conflitti nel mondo. Fare rete, la condivisione di buone pratiche, sviluppare sinergie per una più efficacia collaborazione sono perciò necessari per realizzare i progetti di “Strategia del mediterraneo – Progetto Med”, dice in conclusione Francesco Cocco, coordinatore delle attività internazionali della Regione Molise, project coordinator del progetto Panoramed. “L’informazione deve trasformarsi in formazione e deve favorire l’opera educativa delle persone e dei popoli (...) promuovere una bonifica intellettuale, frantumando le durezze, i pregiudizi, le abitudini mentali, una certa lettura di Dio, della Chiesa e dell’uomo” come ha affermato di recente il Cardinale Bagnasco durante l’incontro dei portavoce delle Conferenze Episcopali Europee a Roma.

Ultima modifica: Mer 4 Lug 2018