Per una nuova politica green (di Francesco Occhetta)

Prefazione di Padre Francesco Occhetta al libro "Pensare il Futuro", che contiene e sviluppa la ricerca FSC-Università Salesiana e Ucsi. 

«Il nostro nemico è chiaro, la nostra missione è possibile e la nostra destinazione è nella scienza al servizio dell’ambiente». Con queste parole nel 2015 Banki-Moon ha annunciato al mondo l’Agenda 2030 e i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile e questo volume rappresenta una goccia limpida che desidera servire l’ambiente attraverso la scienza, la conoscenza, l’informazione.

Dopo sei anni da quel 23 settembre 2015, 193 Paesi dell’Onu si sono impegnati a mettere in pratica uno sviluppo sostenibile non solo a livello economico, ma anche per l’ambiente. Non mancano voci che ritengono questo sforzo un’utopia irrealizzabile, ma tutti i cambiamenti storici sono nati da sogni che gradualmente diventano realtà quando la cultura incide sui comportanti dei popoli. Per capire l’urgenza del tema bastano due dati: il 90% degli animali è a rischio di estinzione, mentre 902 milioni di persone sono in condizioni di povertà assoluta.

Sarebbe sufficiente considerare queste due realtà per ribadire l’urgenza di un cambiamento di mentalità che inizia dalla scuola e dalla formazione.

Nella Bibbia dire ambiente significa, anzitutto, includere la natura nel concetto di creazione che rimanda a un ordine originario e originante, a un’armonia relazionale, a un equilibrio interiore ma anche a una libertà personale da scegliere “per l’altro”. Gli obiettivi sono la consapevolezza di come la coscienza sociale stia ricercando un nuovo rapporto tra uomo e ambiente che tocca l’equilibrio tra la natura, con le sue logiche e i suoi ritmi, la cultura con le sue idee e i suoi scenari sociali e politici. La storia insegna che ogni volta che si separa la “natura” dalla “cultura”, le grandi civiltà si sgretolano e le paure prendono un volto nuovo. La pandemia è solo un esempio di come natura e cultura, nel nostro tempo, si siano scontrate e separate. Se ci si vuole salvare insieme, occorre dunque contemplare la natura con le sue leggi e umanizzare la cultura con le sue idee e i suoi modelli. Gli obiettivi del millennio sono dunque “un polo” d’attrazione per ricostruire un nuovo modo di vivere insieme.

In questo volume è inscritto lo sforzo sincero di contribuire allo sviluppo sostenibile definito per la prima volta nel rapporto Bruntland del 1987 come «uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente, senza però compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri».

Per la Chiesa la “politica green” si regge su due poli: l’inseparabilità «della preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore» (LS n. 10) e «i diversi livelli dell’equilibrio ecologico e di fraternità: quello interiore con se stessi, quello solidale con gli altri, quello naturale con tutti gli esseri viventi, quello spirituale con Dio» (LS n. 210).

È da questa definizione che parte il nostro impegno e la nuova idea di ambiente dell’agenda 2030 che ha 17 obiettivi e 109 traguardi da raggiungere nel 2030. Le urgenze a cui guardare sono almeno due: limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2° centigradi, come prevede l’accordo di Parigi sul clima; creare un modello di sviluppo che riduca i poveri e assicuri il cibo in ogni angolo del mondo.

Anche l’Unione Europea si sta impegnando con il Green deal (patto verde) mentre l’Italia sta testimoniando la sua sensibilità al tema attraverso il neo-nato Ministero della transizione ecologica (MiTE) che ha sostituito il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

L’UCSI, l’Università Salesiana ad altri mondi della comunicazione che hanno a cuore la costruzione mondi umani hanno una responsabilità in più: verificare che il post-vero e il post-falso non si pongano sullo stesso livello. Un racconto dettagliato dei fatti è ritenuto post-vero, nel senso che è sempre verosimile. La coscienza deve ritornare a cercare il vero e il bello senza accontentarsi di ciò che è privilegio e utile. Cosa può provocare continuare a essere servili agli editori abdicando di servire i cittadini?

Quando Francesco ha incontrato in udienza i giornalisti dell’UCSI, ha dato un compito per ricostruire la politica: «Non abbiate paura di rovesciare l’ordine delle notizie, per dar voce a chi non ce l’ha; di raccontare le “buone notizie” che generano amicizia sociale: non di raccontare favole, ma buone notizie reali; di costruire comunità di pensiero e di vita capaci di leggere i segni dei tempi»(leggi qui).

La Settimana Sociale di Taranto rappresenta lo sforzo per coniugare i principi (global) con le prassi (local). Al modello che sta emergendo occorre lavorare insieme, separando gli individualismi e scommettendo su ciò che è comunitario e comune. La transizione ecologica, si legge nell’Instrumentum laboris, è quel processo di innovazione tecnologica che tiene conto del rispetto dei criteri per la sostenibilità ambientale. Si stanno cambiando stili di vita attraverso forme di economia circolare che unisce economisti, imprenditori e politici impegnati su modelli economici di sostenibilità per creare nuovi posti di lavoro per il bene comune dei territori. Cresce l’housing sociale, l’innovazione abitativa permette di offrire risposte a problemi sociali e ambientali. Giovani imprenditori agricoli investono nel biologico e rinunciano a diserbanti chimici. Cresce la cura per la biodiversità e aumentano le esperienze di micro-impianti di energia rinnovabile per favorire un modello energetico alternativo a quello fossile. Si sceglie di essere carbon free.

Cosa si può fare di meglio e di più? Bonificare le moltissime aree inquinate: mari, fiumi, la terra dei fuochi, le falde acquifere, l’inquinamento dell’aria in alcune città, ecc. Ma non c’è bonifica ambientale che non coinvolga una riforma dell’idea di giustizia e ponga al centro i principi di uguaglianza e di solidarietà. È per questo che l’approccio olistico di questo volume potrà illuminare il sapere di chi vuole trasformare questi obiettivi in realtà possibile.

Mancano nove anni al 2030 e tutti siamo chiamati all’azione per migliorare il mondo in cui viviamo, sapendo che ogni scelta e ogni azione può inquinare o risanare l’ambiente, permettendo di far crescere quella “mela” che l’uomo aveva staccato dall’albero della vita.

[1] Discorso del Santo Padre Francesco all'Unione Cattolica Stampa Italiana, 23 settembre 2019, https://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2019/september/documents/papa-francesco_20190923_stampa-italiana.html (30.08.2021)

Ultima modifica: Dom 24 Ott 2021