minacce ai giornalisti

E’ unanime la condanna delle minacce e delle aggressioni ai giornalisti. Interviene anche Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della Cei. Occorre “tutelare la stampa per servire la verità”, scrive Corrado nella newsletter settimanale.

La violenza contro i giornalisti non si ferma neppure dopo la pandemia. Anzi, le manifestazioni di piazza in qualche caso hanno costituito il pretesto per minacce e aggressioni.

“Non commenterò la violenza odiosa e vigliacca verso le persone che fanno informazione da parte dei così detti no-vax”, dice il presidente del Consiglio Draghi nella conferenza stampa del 2 settembre sulla situazione della pandemia e sulla campagna vaccinale.

Ancora minacce e intimidazioni ai giornalisti del Tirreno, dopo quelli già avvenuti (leggi qui). Lo riferisce in una nota l’Associazione tampa Toscana.

La Commissione europea chiede agli Stati membri “un’azione decisa” contro gli attacchi sempre più numerosi ai giornalisti. Nel 2020 gli attacchi sono stati oltre 900, negli utlimi 30 anni 23 giornalisti sono stati uccisi (e il picco è stato raggiunto dal 2015 ad oggi).

Anche l'Ucsi Friuli Venezia Giulia si unisce alle altre associazioni e rappresentanze dei giornalisti per condannare le scritte contro la Fondazione Luchetta. Ecco il comunicato congiunto, a cui aderisce anche l'Ucsi.

Continuano a crescere gli atti intimidatori contro i giornalisti. Nel 2021 si sono registrati 232 casi di intimidazione, minacce o aggressioni.

Sono 110 i giornalisti minacciati da gennaio a giungo di quest’anno. L’anno scorso, nei primi sei mesi, erano stati 99.

Aumentano del 21% le aggressioni ai giornalisti in questo 2021 che sta finendo. Lo rileva l’Osservatorio del ministero dell’Interno, che esamina i dati fino al 30 settembre. Ci sono stati 156 episodi, nel 2020 erano stati 129 nello stesso periodo.

Sono aumentate del 14,3% le intimidazioni ai danni di amministratori locali, con 713 episodi nel 2021 rispetto ai 624 del 2020. E aumentano ancora di più gli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti: 232, +42% rispetto al 2020.

Ci sono stati ben 83 episodi verificati di minacce ai giornalisti nei primi cinque mesi del 2020, la metà dei quali via web e social.

C’è molta preoccupazione per l’aumento di intimidazioni e minacce contro i giornalisti in Italia.

Sembrava evidente una flessione (incoraggiante), ma ora, dopo tre anni, tornano a crescere nel mondo le violenze contro i giornalisti.

Per le minacce al giornalista Paolo Borrometi, vicedirettore dell'Agi e presidente dell'associazione Articolo21, la Corte di Cassazione boccia il ricorso di Giovan Battista Ventura e la sentenza di condanna così diventa definitiva, con l’aggravante del metodo mafioso.

Alcuni soldati ugandesi sono stati condannati per aver picchiato dei giornalisti fuori dalla sede dell'Alto commissariato dell'Onu per i diritti umani, mercoledì scorso.

Per 108 giornalisti in Europa il Capodanno è stato amaro.

Nel mondo quest’anno sono stati uccisi cinquanta giornalisti. Lo rivela Reporter senza Frontiere evidenziando che sette su dieci (34 di loro) sono morti lontani da zone di guerra. L’anno scorso furono 53.

All’indomani dell’insediamento del nuovo Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, lo stesso Ordine e la Federazione della stampa annunciano: “Da oggi in poi tutte le costituzioni di parte civile saranno effettuate insieme. Basta, non c’è una rincorsa quando un cronista viene minacciato. La Federazione, l’Ordine nazionale dei giornalisti con l’Associazione e l’Ordine regionale si costituiranno assieme dalla parte di qualunque cronista, donna o uomo, minacciato per diverse ragioni”.

Nel 2021 sono stati 384 gli operatori dell’informazione minacciati in Italia.

Non c’è solo la crisi economica a mettere a rischio la sopravvivenza di tante testate giornalistiche- A livello globale infattio le misure di emergenza introdotte durante la pandemia hanno portato a un aumento degli arresti (in molti casi del tutto arbitrari) per “fake news”.