Sentire parlare di “etica”, “onestà”, “ricerca della verità”, sembra una cosa passata, se pensiamo alle migliaia di notizie che riceviamo ogni giorno, e che cestiniamo dopo averne constatato la falsità. Spesso si tratta di notizie buttate così, alla rinfusa, volando da un social a un altro in pochissimo tempo, cercando di strappare più visualizzazioni possibili e creando inutili allarmismi. Ma nell’epoca delle “fake news”, in questo marasma di bufale, dove capire dove sta la verità non è più tanto facile, il giornalista può avere ancora un ruolo determinante. Anzi, è su questo che si gioca anche il suo futuro.