La scuola di giornalismo investigativo dell'Ucsi
Approfondimento sui metodi d’inchiesta e indagine, sensibilizzazione ai temi dell’antimafia e attenzione ai giovani: questo e tanto altro è stata la “Scuola di giornalismo investigativo di Casal di Principe” organizzata dall’Ucsi, l’Unione Cattolica della Stampa Italiana, dal 27 al 29 settembre scorsi. I convegni e le relazioni, a cui hanno partecipato, tra gli altri, anche giornalisti e studenti liceali, si sono tenuti nella ex villa “Scarface” a Casal di Principe (in provincia di Caserta), quella del boss Francesco Schiavone, che ora è un bene confiscato e riutilizzato grazie alla cooperativa Agrorinasce. Proprio lì è stato ricordato Giancarlo Siani, il giornalista del "Mattino" assassinato dalla camorra.
Un modo – come è stato ribadito – per mantenere viva la fiamma del ricordo e del sacrificio di un giovane cronista che credeva nella verità e nella giustizia. All'incontro commemorativo di Siani hanno partecipato il magistrato che svolse le indagini sull'omicidio, Armando D'Alterio, e i commissari di Polizia che individuarono gli assassini e i mandanti. Sono stati, invece, il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, quello dell'Anm, Giuseppe Santalucia, e della Federazione nazionale della Stampa, Vittorio Di Trapani, ad aprire la Summer School.
Ma durante la tre giorni, intensa, ci si è confrontati anche con “The Fake Society”, la società falsa, senza giustizia, che dietro le quinte per sete di potere, denaro o mafie, cerca di manipolare la collettività per il proprio tornaconto.
Rilevante, poi, la partecipazione di Goffredo Buccini, inviato del Corriere della Sera, che ha parlato di “repubblica giudiziaria” con il magistrato Giuseppe Meccariello. Ancora, se il generale Pasquale Angelosanto, già comandante del Ros, ha raccontato le indagini (da lui coordinate) che hanno portato all’arresto del boss Matteo Messina Denaro, Angelo Mincuzzi, caporedattore del “Sole 24 Ore”, ha parlato del lato oscuro dello sport e di elusione fiscale e riciclaggio con Lucio Bernardo della “Gazzetta dello Sport”, temi approfonditi anche da Raffaele Sardo di "Repubblica", Alessandro Falco di Confindustria Caserta e Giuseppe Tallino di "Cronache di Caserta".
E la Summer School firmata dall’Ucsi, che ha visto la partecipazione di presidente e segretario nazionale dell’Ucsi, Vincenzo Varagona e Salvo Di Salvo, è stata anche l’occasione per ricordare l’omicidio di don Peppe Diana, il sacerdote ucciso in chiesa dalla camorra.
«La “Scuola di giornalismo investigativo di Casal di Principe” – spiega il direttore Luigi Ferraiuolo – è il tentativo di fare approfondimento giornalistico di qualità lì dove i fatti accadono. E Casal di Principe da questo punto di vista ha fatto un lungo cammino e può essere uno straordinario esempio per i relatori e i colleghi che arrivano da fuori. Nello stesso tempo invitando il meglio dei colleghi ma anche di magistrati, investigatori ed esperti di tutte le materie a Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa e Casapesenna, illuminiamo un territorio o un problema sconfiggendo da un lato i luoghi comuni e gli stereotipi e favorendo nel contempo la crescita dell’attenzione su quei territori e quindi portando lo Stato a occuparsene oltre che a smontare le radici della cultura di morte e di mafia che rovina quei territori. Il primo dogma da sconfiggere è infatti quello della cultura mafiosa: nasce lì la sconfitta della vita e la distruzione di una società. Per sconfiggere le mafie serve innaffiare cultura nell’orto del coraggio».